Audentis fortuna iuvat

1754
audentis fortuna iuvat
Enea vince Turno, in un dipinto di Luca Giordano (pittore italiano, 18 ottobre 1634 - 3 gennaio 1705)

Audentis fortuna iuvat, La fortuna aiuta gli audaci (dall’Eneide Libro X di Virgilio).

La frase Audentis fortuna iuvat è pronunciata da Turno, re dei Rutuli, ai suoi uomini, mentre li sprona ad attaccare Enea (per un approfondimento leggi Eneide Libro 10: riassunto, personaggi, luoghi).

In senso generale, la frase Audentis fortuna iuvat è usata come esortazione a vincere la timidezza e l’indecisione, o come riconoscimento del coraggio.

Enea, dopo la distruzione di Troia, è stato incaricato dal Fato a cercare per sé e per i Troiani superstiti una nuova patria al di là del mare.

Dopo tante peregrinazioni, giunge presso le foci del Tevere, che egli riconosce come la terra destinatagli.

Enea ottiene ospitalità da Latino, re del Lazio, che gli concede in sposa la figlia Lavinia. La fanciulla, però, era stata già promessa a Turno, re dei Rutuli, una popolazione del Lazio.

Scoppia la guerra tra Enea, Turno e i rispettivi alleati. Nel duello finale, Turno sfida Enea e viene ucciso. La pace torna nel Lazio con il matrimonio tra Enea e Lavinia.

Dalla loro unione discenderà Romolo, futuro fondatore di Roma (per un approfondimento Fondazione di Roma: Storia e Leggenda clicca qui)