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Antonio Meucci, inventore del telefono

L’italiano Antonio Meucci l’11 giugno 2002 è stato ufficialmente riconosciuto dal Congresso degli Stati Uniti d’America come primo inventore del telefono, titolo conteso con Alexander Graham Bell.

Antonio Meucci (nato a Firenze il 13 aprile 1808 e morto a New York il 18 ottobre 1889) arrivato a New York nel 1850 continuò a lavorare senza posa a un progetto avviato all’Avana (Cuba), un’invenzione che chiamò telettrofono.

Avendo dato fondo ai risparmi, Antonio Meucci non poté commercializzare l’invenzione né finanziare il processo del brevetto e si limitò a una notifica nel 1871.
L’inventore consegnò alcuni prototipi alla Western Union, la società dei telegrafi, ma questa disse di averli persi e gli rifiutò i soldi per rinnovare la notifica nel 1874. Così facendo, due anni dopo la Western Union ottenne il brevetto, attribuendo l’invenzione a Alexander Graham Bell (1847-1922), che aveva lavorato sui prototipi di Antonio Meucci.

Indignata, la comunità italiana a New York sostenne Antonio Meucci nella richiesta di annullamento del brevetto di Bell.

Dopo un decennio il governo intervenne. Il 13 gennaio 1887 il brevetto di Bell venne annullato per frode e dichiarazione del falso, annullamento poi sancito dalla Corte Suprema. Ma Meucci morì nel 1889 e il brevetto di Bell, che scadeva nel 1893, non fu più contestato.

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