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Cos’è il Commonwealth delle Nazioni? La storia in sintesi

Il Commonwealth delle Nazioni (Commonwealth of Nations) o semplicemente Commonwealth è un’associazione volontaria formata dagli Stati che hanno fatto parte dell’impero coloniale britannico e che progressivamente hanno raggiunto l’indipendenza tra la fine dell’800 e il secondo dopoguerra.

Perché nasce il Commonwealth britannico?

Nel XIX secolo, l’Impero britannico controllava vasti territori del continente americano, dell’Africa e dell’Asia; aveva inoltre nelle sue mani il controllo della navigazione e del commercio mondiale. Tuttavia, proprio nel corso di questo secolo il Regno Unito fu costretto a rivedere i suoi rapporti con alcune colonie, in considerazione anche di quello che era successo nella guerra di indipendenza americana a fine ‘700.

Nei territori di forte emigrazione britannica e dove la popolazione era in maggioranza di origne europea, la corona inglese cominciò progressivamente a concedere una certa autonomia alle amministrazioni locali.

Colonie come il Canada, l’Australia, il Sudafrica e la Nuova Zelanda furono dichiarate dominions, ovvero forme di autogoverno «post-coloniali», indirizzate sempre più al raggiungimento di un rapporto paritario con la madrepatria.

Il processo di emancipazione dal controllo britannico di questi dominions vide una decisa accelerazione a seguito della prima guerra mondiale, quando questi paesi diedero un importante contributo bellico all’Inghilterra, tanto da essere invitati singolarmente alle conferenze di pace e successivamente accolti nella Società delle nazioni.

Con la dichiarazione Balfour del 1926 queste nazioni divennero comunità sovrane e autonome al’interno dell’Impero; uguali e non subordinate alla madrepatria negli affari interni e internazionali, ma comunque unite a essa nella fedeltà alla corona britannica e nel riconoscimento dell’autorità del sovrano inglese.

Quando è stato istituito?

Il British Commonwealth of Nations fu dichiarato ufficialmente nel 1931 con lo Statuto di Westminster, che riconosceva quali Stati indipendenti di questa libera associazione i dominions del Canada, della Nuova Zelanda, dell’Australia, del Sudafrica, dell’Irlanda e di Terranova (poi unitasi al Canada).

Continuava tuttavia a esistere l’impero coloniale britannico composto dalle colonie abitate in maggioranza da popolazioni indigene. Tra queste l’India. Nel 1947 l’India raggiunta l’indipendenza dal dominio britannico chiese e ottenne di aderire al Commonwealth.

L’ingresso dell’India rappresentò una svolta. Infatti, da questo momento in poi, ne entrarono a far parte le ex colonie dell’Impero che raggiungevano l’indipendenza nel processo di decolonizzazione degli anni ’50 e ’60.

Nel 1949, con la Dichiarazione di Londra, l’aggettivo British decadde e l’associazione prese l’attuale denominazione di Commonwealth of Nations, a indicare proprio l’unione di nazioni, culture e popolazioni anche molto diverse tra loro.

Nel corso degli anni successivi il numero dei membri aumentò fino ad arrivare ai circa 50 dei nostri giorni. L’adesione rimase in ogni modo volontaria, tanto che vi furono nazioni che, ottenuta l’indipendenza, preferirono rimanerne fuori, come la Birmania, o che decisero di uscirne, come l’Irlanda (1948).

Qual è lo scopo del Commonwealth?

Il Commonwealth non è dunque un’unione politica (come invece lo è l’Unione europea), ma un’associazione con scopi per lo più consultivi, all’interno del quale i paesi intrattengono rapporti economici e culturali e condividono obiettivi e principi comuni.

Nell’immediato secondo dopoguerra e negli anni ’60 la coesione del Commonwealth fu messa a dura prova da alcune controversie emerse al suo interno, come ad esempio la denuncia della politica di apartheid in Sudafrica, che la costrinse a lasciare l’associazione.

Con la dichiarazione di Singapore nel 1971 furono definiti gli obiettivi generali del Commonwealth, che i membri sono tenuti ancora ad accettare per farne parte.

Tali principi insistono soprattutto sulla difesa dei diritti umani e della pace mondiale; sulla promozione della democrazia; sulla lotta al razzismo, alla discriminazione, all’ineguaglianza e alla povertà.

Questi principi sono messi in pratica dalle varie organizzazioni non governative presenti all’interno dell’associazione attraverso attività culturali, sociali e sportive. Tra le più note, i Commonwealth Games, una sorta di Olimpiadi, previsti ogni quattro anni, che richiamano i migliori atleti delle nazioni associate. La prima edizione si tenne nel 1930.

Chi c’è a capo del Commonwealth?

Al momento della fondazione, capo del Commonwealth era re Giorgio VI. Poi, il titolo passò a sua figlia Elisabetta II.

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