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Guglielmo Marconi biografia e invenzioni

Guglielmo Marconi biografia e invenzioni dell’inventore italiano famoso per aver sviluppato un sistema di telegrafia senza fili utilizzando le onde radio, cioè onde elettromagnetiche che viaggiano nello spazio alla velocità della luce. Questo tipo di comunicazione, detto via etere, è quello che usiamo oggi, dopo molti altri progressi, trasmettendo segnali sonori e video con le radio e le televisioni più moderne.

Chi era Guglielmo Marconi? Quali sono state le sue scoperte e quali sono le curiosità da sapere? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Guglielmo Marconi biografia e invenzioni

Guglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874 , da padre italiano e madre irlandese, entrambi di famiglia benestante. Fin da molto giovane si appassionò alla Fisica e in particolare allo studio dei fenomeni elettrici. Anche per via dei numerosi spostamenti della famiglia tra Inghilterra, Toscana (Firenze e Livorno) e Pontecchio, non seguì alcun corso di studi “convenzionale”, tanto che non conseguì neppure il diploma di maturità. Prese però lezioni private di Fisica e Matematica e seguì assiduamente la rivista tecnica L’Elettricità.

Nel 1895, nella residenza principale della famiglia, Villa Griffone, a Pontecchio, Marconi effettuò il primo esperimento sulle onde radio, scoperte da pochi anni dal fisico Heinrich Rudolf Hertz: con un’antenna trasmittente creata proprio da lui e posizionata fuori da una finestra, riuscì a trasmettere il primissimo segnale senza l’ausilio dei fili.

Nel 1896 Marconi brevettò il telegrafo senza fili: i suoni non viaggiavano più all’interno di cavi elettrici, ma nell’aria, sfruttando le onde elettromagnetiche scoperte da Heinrich Hertz.

Marconi, intuendo le potenzialità delle radiocomunicazioni, programmò una serie di esperimenti spettacolari per attirare l’attenzione di stampa e opinione pubblica. Nell’estate del 1898, per esempio, con i suoi strumenti mantenne in contatto la regina Vittoria, in vacanza all’isola di Wight, con il figlio convalescente sul panfilo reale. L’anno seguente, negli Stati Uniti, organizzò la radiocronaca dell’America’s Cup e nello stesso anno collegò Francia e Inghilterra attraverso il Canale della Manica.

Nel 1901 Marconi realizzò la prima trasmissione senza fili: da Poldhu in Cornovaglia (Gran Bretagna), su suo ordine, venne trasmessa per quattro ore una sequenza di «S» in alfabeto Morse. Marconi stesso era dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, a 3400 km di distanza, a San Giovanni di Terranova (Canada), dove aveva fatto approntare una stazione di ricezione su una collina: si ebbe così la conferma che le onde radio possono propagarsi a grande distanza nonostante la curvatura terrestre.

Nel 1909 Marconi ottenne il Premio Nobel per la Fisica assieme al fisico tedesco K. F. Braun per il loro contributo allo sviluppo del telegrafo senza fili. La telegrafia senza fili si rivelò preziosissima anche in occasione del tragico naufragio del Titanic (aprile 1912): la richiesta di aiuto fu trasmessa con il radiotelegrafo e i 706 superstiti riuscirono a essere salvati grazie alle comunicazioni via radio. L’Inghilterra gli rese onore, investendolo del titolo di sir; anche l’Italia gli volle dare un riconoscimento e nel 1914 lo nominò senatore e nel 1929 gli conferì il titolo di Marchese.

Nel 1920 dallo stabilimento della Marconi Company a Chelmsford (Inghilterra) furono effettuate le prime trasmissioni di radiodiffusione per il pubblico in Europa.

A cavallo tra gli anni Venti e Trenta Guglielmo Marconi effettuò trasmissioni a microonde (cioè usando frequenze molto più alte), prima a titolo dimostrativo, poi realizzando collegamenti stabili. Nel luglio del 1934 portò a termine con successo un esperimento di radionavigazione. Alla presenza di ufficiali e tecnici delle marine militari italiana e inglese lasciò che un radiofaro guidasse la sua imbarcazione-laboratorio (Elettra) da Santa Margherita verso il porto di Sestri Levante lungo un percorso delimitato da boe.

Guglielmo Marconi morì improvvisamente il 20 luglio 1938 a Roma, in seguito a una crisi cardiaca. La sua notorietà era così diffusa che alla sua morte le stazioni radio di tutto il mondo interruppero contemporaneamente per due minuti le trasmissioni in segno di lutto.

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