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Prammatica sanzione del 1713

La Prammatica sanzione del 1713 è il decreto con cui l’imperatore Carlo VI d’Asburgo ribadì l’indivisibilità dei domini ereditari di casa d’Austria e garantiva la successione all’eventuale discendenza femminile.

Dopo la morte dell’unico figlio maschio di Carlo VI, Leopoldo (1716), e la nascita di Maria Teresa (1717), si verificarono in pratica le condizioni previste dalla Prammatica sanzione.

Carlo VI riuscì a farla riconoscere ufficialmente dagli eredi del ramo principale (Maria Giuseppina e Maria Amalia, sue nipoti) e dai diversi Stati della casa d’Austria (tra il 1720 e il 1723), facendola solennemente proclamare nel 1724.

In compenso però Carlo VI dovette impegnarsi in difficili e onerosi negoziati per ottenere l’assenso delle grandi potenze e a concessioni economiche e commerciali. Ma alla sua morte (1740) fu contestata dai mariti delle due nipoti (l’elettore di Sassonia Augusto III e l’elettore e duca di Baviera Carlo Alberto) e dalle potenze europee.

La Prammatica sanzione del 1713 fu perciò una delle cause principali della guerra di Successione austriaca, che si concluse con la pace di Aquisgrana (1748). Questa confermò la Prammatica sanzione a vantaggio di Maria Teresa.

La Prammatica sanzione del 1713 è rimasta fino al 1919 il fondamento del diritto pubblico degli Stati asburgici.

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