L’espressione Spada di Damocle indica un pericolo o una minaccia di cui si avverte costantemente la presenza. Deriva da un aneddoto che ci è stato tramandato dallo scrittore latino Cicerone.

Avere sulla testa la Spada di Damocle: da dove deriva questo modo di dire?

Cicerone racconta che un certo Damocle, essendo stato invitato a banchetto dal tiranno di Siracusa Dionigi, si recò alla reggia assieme ad altri ospiti. Volendo compiacere il sovrano, Damocle elogiava le sue ricchezze e la sua potenza, esaltava la magnificenza dei saloni e continuava a ripetere che certo nessuno era più fortunato di lui.

A vederlo tanto attratto e invidioso della sua sorte, Dionigi gli propose di provare lui stesso le condizioni di vita di un sovrano. Lo fece accomodare su un triclinio cesellato d’oro, lo circondò di tavole colme di vivande e di servi pronti ai suoi ordini.

Essendo immerso in tutto quel lusso, Damocle si sentiva davvero felice. Poco dopo però il tiranno fece legare al soffitto con un sottile crine di cavallo una spada che pendeva proprio sulla testa del suo ospite. Questi allora cambiò subito umore e chiese che Dionigi lo lasciasse andar via, perché tutto quello sfarzo non gli procurava più nessun piacere.

Così il tiranno dimostrò a lui e agli altri che la sua posizione era sicura e privilegiata solo in apparenza, perché il pericolo incombeva sempre sul suo capo.

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