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Canto 4 Purgatorio riassunto

Il canto 4 del Purgatorio si svolge nel primo balzo dell’Antipurgatorio. Qui sono puniti i negligenti a pentirsi, cioè coloro che tardarono a convertirsi fino all’ultimo perché pigri e oziosi. Avendo tardato a pentirsi, per la legge del contrappasso, devono sostare nell’Antipurgatorio tanto tempo quanto vissero, prima di cominciare il processo di espiazione dei loro peccati.

Che cosa succede nel 4 canto del Purgatorio?

Il canto 4 Purgatorio è occupato quasi interamente dalle complesse spiegazioni astronomiche di Virgilio riguardo il movimento del Sole e la posizione del Purgatorio. L’ultima parte del canto è dedicata invece alla figura malinconica, ma al tempo stesso arguta, del liutaio fiorentino Belacqua, ricordata da Dante con affetto.

Riassunto canto 4 Purgatorio

Ascesa al primo balzo del Purgatorio vv. 1-96

L’incontro con Manfredi (Purgatorio canto 3) è stato talmente intenso che Dante non si è accorto che il Sole è salito e che sono trascorse quasi tre ore. I due poeti iniziano l’ascesa faticosa e raggiungono il balzo sovrastante la spiaggia e qui sostano guardando verso oriente. Dante nota con stupore che il Sole lo colpisce da sinistra e non da destra, come accade sulla Terra. Virgilio, allora, gli spiega che il monte del Purgatorio si trova nell’emisfero australe, nel punto opposto a Gerusalemme, e che quindi il giro del Sole è opposto a quello dell’emisfero boreale.

Non riuscendo a vedere la sommità del monte, Dante chiede quanta strada debbano ancora percorrere. Virgilio lo rassicura e gli spiega che la fatica del salire diminuirà man mano che ci si eleva, così come le anime purganti, avvicinandosi alla meta, diventano più leggere perché si liberano del peso dei loro peccati.

Incontro con Belacqua vv. 97-139

A questo punto Dante sente una voce e, notato un grande masso, si dirige in quella direzione insieme a Virgilio. I due poeti scorgono alcune anime in atteggiamento pigro. Dante ne nota in particolare una, più indolente delle altre e lo fa notare al maestro. Avendo sentito il commento di Dante, l’anima gli si rivolge direttamente, invitandolo con ironia a proseguire, se ritiene di essere tanto forte. Dante lo riconosce dalla voce: è Belacqua, liutaio fiorentino di rinomata pigrizia e amico di Dante; sta accovacciato a terra con la testa tra le ginocchia.

Dante chiede all’amico perché non sta salendo sul monte e che cosa egli stia aspettando, Belacqua si fa dolente e malinconico: egli deve attendere nell’Antipurgatorio tanti anni quanti furono quelli che visse prima di pentirsi dei suoi peccati, scontando così la sua pigrizia. Solo delle preghiere sincere potrebbero abbreviare questa attesa. Nel frattempo si è fatto quasi mezzogiorno: Virgilio richiama Dante, invitandolo a proseguire.

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