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Rift Valley: cos’è, dove si trova, come si è formata

La Rift Valley è una lunga spaccatura nella crosta terrestre, che corre per circa 6000 km dal nord della Siria (sud-ovest dell’Asia) fino al centro del Mozambico (est dell’Africa); è larga da 30 a 100 km; in alcuni punti la spaccatura tettonica raggiunge la profondità di 1200 metri.

Come si è formata?

Si è formata dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba, che iniziò 35 milioni di ani fa, e dalla separazione dell’Africa dell’est dal resto dell’Africa.

Il movimento che ha provocato la spaccatura 35 milioni di anni fa prosegue anche ai giorni nostri ed è destinato a separare il Corno d’Africa dal continente.

Descrizione

La Great Rift Valley (così si chiama nella parte africana) separa l’altopiano etiopico in due parti. Dall’Etiopia, verso sud, si divide in due bracci: Rift orientale e Rift occidentale.

La parte occidentale del Rift è contornata da alte montagne, come la catena del Ruwenzori, e dai grandi laghi africani, fra i più profondi del mondo, come il lago Tanganika (1470 metri di profondità).

Il lago Vittoria, uno dei più grandi del mondo, giace fra i due bracci della Rift Valley.

L’area lungo la quale corre la Rift Valley è fortemente sismica e vulcanica. Sono infatti di origine vulcanica i monti Kilimangiaro e il Kenya.

Quale conseguenza ebbe la formazione della Rift Valley?

La formazione della Rift Valley 35 milioni di anni fa ha causato un considerevole cambiamento climatico e ambientale. Essa segnò infatti la fine del fitto e uniforme manto di foreste che copriva quasi tutto il continente. La nascita di nuove catene montuose (orogenesi) creò una barriera che si oppose alla circolazione dell’aria umida proveniente dal mare, il clima si fece quindi più caldo e secco e l’ambiente si inaridì.

Nacquero così due ambienti molto diversificati. In prossimità della Rift la primitiva foresta tropicale si trasformò in savana: le scimmie dovettero allora scendere dagli alberi e adattarsi a vivere a livello del suolo. In questo ambiente circa quattro milioni di anni fa comparvero quindi i primi ominidi; la foresta invece soppravvisse più a ovest, lungo i grandi fiumi.

Perché la Rift Valley è considerata la culla dell’umanità?

Nel 2000 nella Rift Valley è stata fatta una scoperta sensazionale. Un gruppo di paleontologi del Collège de France di Parigi e dei Community Museums del Kenya, guidati dalla paleontologa francese Brigitte Senut e dal geologo inglese Martin Pickford, hanno trovato  i resti fossili di una specie che hanno chiamato Orrorin tugenensis. Si tratterebbe del nostro più antico antenato. Il Millennium Man, com’è stato battezzato, risalirebbe infatti a 6 milioni di anni fa, ben un milione e mezzo di anni prima di Lucy, l’esemplare femmina della specie australopithecus afarensis che, fino ad ora, era ritenuta il più vecchio fossile di ominide scoperto. Molti elementi – ad esempio, la dentatura – indicano uno stadio evolutivo molto  avanzato. In particolare, il femore mostra tracce di accumulo osseo tipico di un bipede. Molto probabilmente, quindi, il bipedismo, l’andatura eretta permanente, propria della nostra specie, risale a un’epoca molto distante, forse all’inizio del cammino evolutivo. Non si tratta quindi di una conquista della nostra specie.

 

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