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Crizia, dialogo di Platone riassunto

Crizia è uno degli ultimi dialoghi di Platone. Rimasto incompiuto, continua la narrazione del Timeo.

Crizia è zio di Platone e leader del goverrno oligarchico dei Trenta tiranni imposto ad Atene da Sparta, al termine della Guerra del Peloponneso (404 a.C.).

Platone fa narrare a Crizia di un continente scomparso esistito migliaia di anni prima al di là delle Colonne d’Ercole.

Il suo intento è voler dimostrare che le sue audaci idee di una società perfetta, esposte nella Repubblica, già in un lontano passato erano state realtà concreta.

Questo continente, Atlantide, era più grande della Libia e dell’Asia riunite e i suoi abitanti (Atlanti) erano di origine divina, perché discendenti di Poseidone. Vivevano ricchi e felici per l’abbondanza dei frutti e dei metalli che la terra forniva generosamente.

Per lungo tempo vissero secondo i dettami del loro divino progenitore; ma, in seguito, spinti da egoismi personali, suscitarono la collera degli dei che decisero di punirli facendo inghiottire l’isola dal mare.

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