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Il tallone di Achille – dal mito al modo di dire

L’espressione Il tallone di Achille è usata per indicare il punto debole di una persona o di un sistema difensivo.

Il modo di dire “Il tallone d’Achille” deriva dal mito di Achille, uno dei personaggi più famosi della mitologia greca e soprattutto dell’Iliade.

Achille era figlio del mortale Peleo, re della Tessaglia, e della ninfa Teti. La madre voleva eliminare dal figlio gli elementi mortali dovuti a Peleo. Immerse quindi il bambino nel fiume Stige, il fiume infernale che aveva il potere di rendere invulnerabile ogni essere vivente.

Lo immerse completamente, sorreggendolo però per il tallone, che rimase l’unico punto in cui l’eroe poteva essere ferito o ucciso. Fu infatti proprio il suo tallone ad essergli fatale.

Secondo una versione sulla morte di Achille, questi aveva affrontato e ucciso Ettore in duello; Paride voleva vendicarsi uccidendolo. Così, sfruttando il fatto che Achille si era innamorato di Polissena, la bellissima figlia di Priamo, gli tese un tranello.

Gli inviò una lettera falsa in cui la giovane, come se contraccambiasse l’amore di Achille, lo invitava ad un appuntamento. Ad attenderlo, però, Achille non trovò Polissena ma Paride che con il suo arco lo colpì al tallone, l’unico suo punto vulnerabile; lo ferì a morte.

L’Iliade si chiude invece (Iliade Libro Ventiquattresimo riassunto) con la restituzione del corpo di Ettore al padre Priamo, re di Troia: di Polissena non si fa menzione.

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