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Kandinskij, Improvvisazione 26 (Remi)

Improvvisazione 26 (Remi) di Vasilij Kandinskij

Vasilij Kandinskij, il principale protagonista dell’Astrattismo, nacque a Mosca il 4 dicembre 1866. Abbandonati gli studi giuridici, nel 1896 si trasferì a Monaco per intraprendere la carriera artistica. Qui nel 1911, assieme a Alexej von Jawlenskij, Gabriele Münter, August Mackè, Franz Marc e Paul Klee, diede vita al gruppo denominato Der Blaue Reiter, Il cavaliere azzurro, figura simbolo di libertà e di spiritualità; l’azzurro è il colore prevalente nelle opere del gruppo, che si prefigge di rinnovare il linguaggio artistico.

Gli astrattisti si allontanarono dalla pittura violenta e carica di polemica sociale dell’Espressionismo tedesco e ricercarono un linguaggio capace di manifestare una dimensione più spirituale dell’arte.

Si liberarono progressivamente da ogni riferimento al mondo reale per giungere a una immagine di pura astrazione, che rappresentasse le emozioni. Perciò gli artisti di questo gruppo usano linee, colori e superfici come se fossero le parole.

I rapporti tra musica e pittura furono molto stretti nelle loro opere. Secondo Kandinskij la pittura, come la musica, può esprimere i sentimenti attraverso ritmi e variazioni di linee e colori.

Allo scoppio della Prima guerra mondiale Kandinskij rientrò in Russia, dove occupò alcune importanti cariche ufficiali. Alla fine del conflitto lavorò come insegnante di pittura alla scuola del Bauhaus, occupandosi anche di teatro e di scenografia.
Nel 1933 si trasferì in Francia. Morì il 13 dicembre 1944.

Improvvisazione 26 (Remi) fa parte di un gruppo di opere, intitolate Improvvisazione, ispirate a componimenti musicali.

Improvvisazione 26 (Remi) di Vasilij Kandinskij – Lettura d’opera

La composizione – Kandinskij dipinge una serie di macchie e di tratti colorati, accostati sulla tela in modo apparentemente casuale. In realtà sono combinati come una sequenza di suoni.

I colori – I colori, come la musica, producono nello spettatore stati d’animo ben precisi: il verde trasmette tranquillità; il rosso evoca intensa vitalità; il giallo è il colore della gioia e del sole; il blu è quello della pace dello spirito. I colori caldi attraggono la nostra attenzione, mentre i colori freddi, verde e blu, si allontanano, creando un senso di profondità.

Un effetto dinamico – I segni generano nella composizione un senso di movimento. Essi alludono forse ai remi citati da Kandinskij nel titolo dell’opera, mossi da due figure fortemente stilizzate e appena accennate dai tratti neri disposti lateralmente.

Le linee – Una serie di linee di diverso spessore e andamento si sovrappongono in primo piano alle macchie morbide e sfumate del fondo, interrompendone le forme: alcuni tratti neri ravvicinati tra loro si dispongono in diagonale sulla sinistra del dipinto; altre linee, ondulate, rosse e nere si muovono liberamente al centro dell’immagine; più in lato alcuni segni più spessi e marcati si susseguono, come un’onda, con un orientamento più orizzontale.

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