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La volpe e l’uva – Esopo, riassunto e morale

La volpe e l’uva è una breve favola scritta in origine dallo scrittore greco Esopo nel VI secolo a.C. e poi tradotta in latino da Fedro nel I secolo d.C.

Qui di seguito troverai il riassunto, la morale e il significato della favola.

Riassunto della favola

Dall’alto di un pergolato, alcuni invitanti grappoli d’uva richiamano l’attenzione di una volpe affamata e avida.

I grappoli d’uva sono però troppo in alto e fuori della portata dei suoi salti. Gli sforzi per raggiungerli sono vani e, delusa e avvilita, la volpe desiste dal soddisfare il suo desiderio.

Non volendo però riconoscere la sconfitta, asserisce che l’uva non è matura e non vale la pena di faticare tanto. Così, nonostante la delusione patita e la pancia vuota, se ne va gonfiando il petto per darsi un contegno, ma con la rabbia nel cuore.

Morale della favola la volpe e l’uva e significato

Chi non riesce a ottenere ciò che desidera, magari per la propria incapacità, spesso tramuta il desiderio in disprezzo, dando la colpa alle circostanze. Invece, questa favola insegna che bisogna imparare ad accettare le sconfitte e a riconoscere le proprie responsabilità.

Cosa significa Fare come la volpe con l’uva?

Questa favola è divenuta nel tempo talmente celebre da aver acquisito nella cultura moderna il ruolo di proverbio. Pertanto l’espressione “Fare come la volpe con l’uva” significa metaforicamente reagire a una sconfitta sostenendo di non aver mai desiderato la vittoria o disprezzando il premio che non si è riusciti a conseguire.

Vuoi sapere chi erano Esopo e Fedro? Allora leggi:

Esopo vita e favole.

Fedro vita e favole.

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