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Lo stalliere del re Agilulfo riassunto, analisi e morale

Lo stalliere del re Agilulfo è la seconda novella della terza giornata ed è narrata da Pampinea. Il tema della terza giornata è il raggiungimento dell’oggetto del desiderio tramite l’ingegno. La novella è ambientata alla corte del re longobardo Agilulfo e della regina Teodolinda. Un ingegnoso stalliere con abile inganno riesce a introdursi nel letto della regina e con una geniale trovata riesce a sottrarsi alla vendetta del re.

Lo stalliere del re Agilulfo riassunto

Il protagonista di questa novella è un palafreniere, cioè uno stalliere, uomo di umili origini, furbo e ingegnoso, dotato di bell’aspetto e somigliante al re. È innamorato della regina Teodolinda moglie del re longobardo Agilulfo. Con il passare del tempo il desiderio per la donna amata diventa insostenibile al punto di desiderare la morte.

Elabora invece un progetto temerario e meno nobile: passare una notte d’amore con lei, anche a rischio e a costo della morte. Decide quindi di spiare il re, per imparare a imitarlo nel vestire e negli atteggiamenti, e riuscire a prenderne il posto nel letto dell’amata regina.

Così fa e una notte entra nella camera della regina Teodolinda; senza proferire una parola, per non essere scoperto, si unisce più volte a lei e poi va via. La stessa notte, però, il re fa visita a sua moglie e la trova stupita di rivederlo nuovamente. Il re realizza subito l’accaduto, ma fa finta di niente, per tre motivi: per evitare lo scandalo; per non turbare la moglie; per evitare che la moglie vada in cerca del servo perché è stato più soddisfacente. Si limita pertanto a salutare la moglie ed esce dalla stanza.

Va subito a cercare l’impostore, tastando il polso a tutti i servi che ora stanno dormendo. Il re riconosce il colpevole dalle pulsazioni cardiache accelerate per la paura di essere scoperto.

A causa del buio nella stanza, però, il re non riesce a vederlo in volto e allora decide di tagliargli i capelli da una parte, in modo da riconoscerlo la mattina seguente. Ma lo stalliere, che non stava dormendo e compreso il tranello tesogli dal re, a sua volta taglia i capelli agli altri servi.

Il mattino seguente il re non riconosce il colpevole e decide di tacere sull’accaduto per non rovinare la sua reputazione e quella della regina. Si limita solo a mettere in guardia il colpevole, chiunque esso sia.

Lo stalliere, furbo, finché il sovrano visse, non fece mai parola dell’accaduto e tanto meno si azzardò un’altra volta a mettere a repentaglio la sua vita con una simile bravata.

Lo stalliere del re Agilulfo analisi della novella

L’ambiente e i personaggi di questa novella giungono al Boccaccio attraverso la Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi) di Paolo Diacono dell’VIII secolo. Vuoi conoscere la vera storia della regina Teodolinda? Leggi Teodolinda regina dei Longobardi riassunto.

Seguendo la dottrina di Andrea Cappellano e la poetica dell’amor cortese, Boccaccio intende confermare il potere assoluto dell’eros che può attraversare tutte le classi sociali e rendere nobile ogni uomo. In questa novella si vuole inoltre sottolineare ciò che accomuna lo stalliere al re: non solo la somiglianza fisica, ma soprattutto l’astuzia e la forza d’ingegno, che è poi l’argomento della terza giornata. Il re stesso ne riconosce alla fine l’«alto senno». Qualcosa di simile accade anche nella novella di Chichibìo e la gru: anche qui, alla fine, il padrone apprezzerà il valore della battuta di spirito di un servo, rinunciando a punirlo.

Quali sono i temi della novella Lo stalliere del re Agilulfo?

Amore: è la forza dell’amore che spinge il palafreniere del re, cioè lo stalliere del re, a rischiare la sua vita pur di passare una notte con la donna amata.

Ingegno: è l’ingegno a permettere un lieto fine per tutti. Infatti lo stalliere riesce a vivere carnalmente la sua amata e a uscirne impunito. Il re grazie alla sua saggezza risparmia il disonore per sé e sua moglie.

Rapporto fra classi: più volte durante la novella viene ribadito che lo stalliere è pari al re sia fisicamente sia per capacità intellettiva e a differenziarli è solo la posizione sociale.

La morale

L’amore è un sentimento nobile e non dipende dalla classe sociale di chi ama. Lo stalliere si dimostra tanto intelligente quanto il re, nonostante le sue povere origini.

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