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Rivoluzione agricola: quando ebbe inizio e conseguenze

La rivoluzione agricola fu la prima grande rivoluzione nella storia dell’umanità; risale al Neolitico quando gli esseri umani impararono ad addomesticare alcuni animali e scoprirono che certe piante potevano essere seminate e coltivate. Gli uomini, prima raccoglitori, divennero produttori.

Per un approfondimento leggi Neolitico significato e caratteristiche.

Cosa ha cambiato la rivoluzione agricola nella vita degli esseri umani?

Con la scoperta dell’agricoltura i gruppi umani abbandonarono il nomadismo e divennero sedentari; vivevano in villaggi stabili all’interno dei quali impararono gradualmente a dividersi i compiti: c’era chi coltivava la terra e allevava animali; chi tesseva, chi fabbricava strumenti o ceramiche.

Si cominciarono a coltivare i cereali come orzo, riso, grano, i legumi come piselli, lenticchie, fagioli ma anche l’olivo, la vite e gli alberi da frutto.

Gli esseri umani iniziarono ad addomesticare gli animali più mansueti, come il cane, utile per la guardia e la difesa; inoltre fiutava, stanava e inseguiva le prede.

L’allevamento di pecore, capre, mucche e maiali permetteva di avere sempre a disposizione carne, latte e lana, mentre la pelle veniva usata per ottenere vestiti, contenitori per l’acqua e corde per unire tra loro canne e tronchi: migliorò così anche la costruzione di case. Cavalli, asini e buoi erano d’aiuto nel lavoro dei campi coltivati.

L’agricoltura e l’allevamento permisero di avere più cibo a disposizione. Macinando i cereali, ad esempio, si otteneva la farina; impastando la farina con acqua per poi cuocerla su pietre roventi, si otteneva il pane. I semi dei cereali come l’orzo venivano cotti in pentole d’argilla per fare zuppe o utilizzati per ottenere la birra. La carne cotta sul fuoco era più digeribile, meno dura da masticare e poteva essere mangiata da tutti, grandi e piccoli.

La comunità del villaggio era guidata dai capifamiglia e dagli anziani, che avevano anche il compito di trasmettere ai più giovani le conoscenze fondamentali (come si coltivano le piante, come si fabbricano gli utensili, come si celebrano i riti magici), cioè quell’insieme di informazioni e di tradizioni che noi chiamiamo cultura.

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