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Villaggio neolitico com’era fatto e organizzato

Il villaggio neolitico nasce durante il periodo neolitico quando con la rivoluzione agricola gli uomini e le donne smettono di essere nomadi e diventano sedentari, cioè vivono in maniera stabile in un luogo.

I villaggi neolitici sono i primi villaggi costruiti dagli uomini e dalle donne.

Dove vengono costruiti i villaggi neolitici?

Gli uomini e le donne del Neolitico per costruire il loro villaggio scelgono di preferenza un luogo pianeggiante, perché più semplice da coltivare, molto spesso accanto a fiumi e torrenti, dove la presenza dell’acqua rendeva più facile coltivare, allevare gli animali e, più tardi, il trasporto delle merci.

Com’era il villaggio neolitico?

Il villaggio neolitico era formato da venti o trenta capanne di forma circolare o rettangolare. Le capanne realizzate su pali conficcati sul fondo di un lago, di un fiume o di una palude, prendono il nome di palafitte. Le palafitte erano abitazioni in legno poste su piattaforme di legno sostenute da pali conficcati sul fondo dell’acqua. Queste costruzioni erano collegate alla terraferma con ponti mobili, che venivano ritirati di notte o in caso di pericolo, oppure venivano raggiunte con le canoe, cioè imbarcazioni ricavate scavando i tronchi degli alberi.

Le abitazioni erano più solide di quelle del Paleolitico. Le capanne del Neolitico furono inizialmente costruite in legno oppure con canne e fango e, più tardi, con mattoni di argilla essiccati al sole oppure con delle pietre. I pavimenti delle abitazioni erano fatti soprattutto di terra battuta e i tetti di paglia e giunchi, cioè di canne che si piegano facilmente.

I villaggi più grandi potevano essere recintati con palizzate di legno per proteggersi e spesso avevano edifici comuni come granai per conservare i cereali; forni in pietra per cuocere il pane o l’argilla; recinti e stalle per gli animali; cisterne per l’acqua. Intorno al villaggio si trovavano le terre coltivate che appartenevano a tutti gli abitanti.

Com’erano organizzati i villaggi del Neolitico?

Nei villaggi la vita divenne molto più organizzata. Infatti, gli abitanti si suddividevano i compiti quotidiani, c’era chi: coltivava i campi; accudiva gli animali; andava a caccia o a pesca; fabbricava oggetti utili per la vita del villaggio; tesseva la lana e faceva tessuti per i vestiti; intrecciava panieri; realizzava oggetti in terracotta. Mettevano in comune i prodotti dei campi e dell’allevamento e collaboravano per difendersi sempre meglio dai nemici e dai pericoli.

Nel villaggio neolitico convivevano più clan familiari, cioè gruppi di persone legate fra loro da vincoli di parentela. A capo di ogni clan c’era il capofamiglia che, di solito, era l’uomo più anziano, dotato di esperienza e saggezza.

I capifamiglia formavano il consiglio degli anziani che prendeva le decisioni che riguardavano la vita del villaggio.

Con il nascere di un senso di spiritualità religiosa, assunse un ruolo importante lo stregone, che faceva da tramite con l’aldilà e praticava riti con i quali ottenere buoni raccolti, favorire una caccia, tenere lontani pericoli e malattie.

Alcuni uomini invece si specializzarono nella difesa del villaggio e nell’uso delle armi. Fu così che nacque la figura del guerriero.

Dove nacquero i primi villaggi neolitici?

Tra i più importanti villaggi neolitici bisogna ricordare Gerico, sulle rive del fiume Giordano, abitata tra il IX e l’VIII millennio a.C., circondata da imponenti mura e da una torre circolare; Catal Huyuk, in Anatolia, che ha raggiunto il suo splendore tra il 6000 e il 5000 a.C. e alcuni villaggi nella Mesopotamia settentrionale e meridionale, che, a partire dal IV millennio a.C. sarebbero diventati le capitali di grandi civiltà mesopotamiche.

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