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Forche Caudine – Seconda guerra sannitica

L’episodio delle Forche Caudine (321 a.C.) durante la seconda delle tre guerre sannitiche rappresentò per i Romani una cocente e dolorosa umiliazione.

I Sanniti abitavano una zona montuosa dell’Italia centro-meridionale, oggi appartenente alle regioni Abruzzo, Molise, parte del Lazio e della Campania.

Le tre guerre contro i Sanniti condotte tra il 343 e il 290 a.C. ebbero risultati alterni e i Sanniti inflissero ai Romani dure sconfitte. Quella subita nelle gole di Caudio (fra Napoli, Avellino e Benevento) fu particolarmente umiliante.

Le Forche Caudine durante la seconda guerra sannitica

La seconda guerra sannitica si accese per il controllo di Napoli e iniziò nel 326 a.C. Fu una guerra estenuante e sanguinosa.

Proprio in seguito a uno dei difficili scontri con i Sanniti, i Romani, entrati in una stretta gola sulla via tra Capua e Benevento, detta le Forche Caudine, si trovarono completamente accerchiati e costretti a darsi prigionieri.

I Sanniti consentirono a lasciare andare i Romani solo a condizione che abbandonassero le città di Fregelle e di Lucera, ripristinassero i domini di Napoli e consegnassero 600 ostaggi.

 

A ciò aggiunsero una singolare clausola: tutti i soldati romani dovevano passare senza armi e denudati sotto un giogo (“le forche”) formato con due lance infisse nel suolo e con una terza lancia posta sopra orizzontalmente, alla presenza dei Sanniti.

Si trattò di un’umiliazione, nota come le Forche Caudine, che costò molto ai Romani e al loro orgoglio. In particolare, fu molto doloroso per loro dover sottostare inermi agli scherni e alle percosse del nemico mentre si piegavano per passare davanti ai vincitori sanniti, dichiarando così la loro sottomissione.

L’episodio delle Forche Caudine fu devastante dal punto di vista morale e colpì non solo l’esercito ma tutto il popolo romano. Quando la notizia giunse infatti a Roma, si manifestarono ovunque forme di lutto cittadino: i negozi intorno al Foro furono chiusi; furono sospesi i pubblici affari; deposte le toghe orlate di porpora.

Ma Roma non perdonò e non dimenticò l’umiliazione subita. Riorganizzò quindi il suo esercito e riaprì le ostilita nel 316 a.C. Le guerre sannitiche si conclusero nel 290 a.C. con la vittoria sui Sanniti.

Passare sotto le forche caudine

Da questo episodio storico deriva il modo di dire “Passare sotto le forche caudine”. La frase significa subire una grave umiliazione o una prova mortificante.

 

 

 

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