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Futurismo in arte caratteristiche riassunto

Il Futurismo in arte si propose l’obiettivo di rinnovare l’arte italiana, perché troppo legata al passato e superata.

L’amore dei pittori futuristi per il progresso e per tutto ciò che era considerato «moderno» e dinamico si tradusse in dipinti caratterizzati da un rincorrersi di forme e colori che simulano la velocità dei soggetti in corsa e in sculture che suggeriscono l’idea del movimento nello spazio.

Il Futurismo arte riassunto

Quando e dove nasce il futurismo in arte?

La data di nascita del Futurismo è segnata dal Manifesto del futurismo, pubblicato nel 1909 dallo scrittore Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944).

Sulla sua scia, nel 1910 un gruppo di pittori pubblicò a Milano il Manifesto dei pittori futuristi e successivamente il Manifesto tecnico della pittura futurista, firmato da Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo.

Quali erano i soggetti delle opere futuriste?

I soggetti dell’arte futurista erano la vita frenetica delle città, auto in corsa, aerei, fabbriche, di cui cercarono di rendere anche i rumori, le luci e il movimento intenso e frenetico, espressioni dei tempi moderni.

Quali sono le caratteristiche del Futurismo in arte?

Caratteristiche principali della pittura futurista sono l’abolizione della prospettiva tradizionale e il moltiplicarsi dei punti di vista in una serie di immagini successive e concatenate tra loro, che uniscono lo spazio all’oggetto rappresentato.

Tra gli artisti futuristi principali ricordiamo in particolare:

Il piemontese Giacomo Balla (1871-1958), formatosi nell’ambito del Divisionismo, collaborò al movimento futurista per alcuni anni.

I soggetti dei suoi dipinti futuristi si distinguono: per l’estremo dinamismo delle forme; per un particolare utilizzo del colore, che rafforza l’idea del movimento. Lo puoi osservare nel dipinto futurista proposto di Giacomo Balla, Bambina che corre sul balcone, 1912, Milano, Galleria Civica d’Arte Moderna:

Balla, Bambina che corre sul balcone

Umberto Boccioni (1882-1916) nato a Reggio Calabria, si forma soprattutto a Roma, dove fa propri i linguaggi dell’Espressionismo e del Divisionismo. Giunto a Milano nel 1907, approda al Futurismo.

Pittore futurista, scultore, ma anche teorico del movimento, scompose le forme dei suoi dipinti, caricandole di colore e dando loro l’impressione di movimento. Si distinse anche nella scultura, come puoi osservare nell’immagine proposta Umberto Boccioni, Forme uniche nella continuità dello spazio, 1913, Milano, Museo del Novecento:

Umberto Boccioni, Forme uniche nella continuità dello spazio

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