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Secondo Novecento, 1946-2016: storia e politica

Il Secondo Novecento, 1946-2016: storia e politica, riassunto.

Il Secondo Novecento: il dopoguerra

La Seconda guerra mondiale (1939-1945) ha coinvolto tutte le grandi potenze del mondo. Sono anni di terrore, di fortissime tensioni sociali, di deportazioni e massacri.
Il secondo conflitto si chiude in maniera disastrosa: 50.000.000 di morti, di cui il 48% di civili; interi paesi devastati da bombardamenti indiscriminati. La più colpita nelle vite umane (30.000.000 di morti) e nei beni è l’Europa.

Il Secondo Novecento: la guerra fredda tra USA e URSS

Anche l’Urss subisce perdite ingentissime, ma esce dalla guerra con un grande prestigio ideologico, politico e militare.

Non meno grande è il prestigio conquistato dall’altra grande potenza, gli USA, che si assume il compito di aiutare, non del tutto disinteressatamente, l’Europa nella sua faticosa opera di ricostruzione, in particolare attraverso il Piano Marshall, varato nel 1947.

Lo scontro politico e ideologico tra il liberalismo e il capitalismo degli USA e il comunismo dell’URSS provoca la spaccatura del mondo in due blocchi. La frattura crea tensioni soprattutto in Europa dove inizia un periodo denominato guerra fredda.

Un clima di sospetto e di timore reciproco oppone i Paesi comunisti dell’Europa orientale (sottoposti al rigido controllo dell’Unione Sovietica) ai Paesi capitalisti dell’Europa occidentale (legati agli Stati Uniti).
In Germania il muro di Berlino, costruito nel 1961, diventa il simbolo della divisione tra il blocco occidentale e quello sovietico.

L’Italia dal Secondo Novecento a oggi: il quadro politico

All’indomani della seconda guerra mondiale (per un approfondimento leggi Italia nella seconda guerra mondiale), L’Italia versa in condizioni disastrose; è necessario avviare un’opera di vera e propria ricostruzione.
Il 2 giugno 1946, nel referendum istituzionale, gli italiani si pronunciano a favore della Repubblica Italiana, in base alla quale l’Italia diventa una Repubblica democratica.

La scena politica rimane stabile per quasi cinquant’anni con governi a guida della Democrazia Cristiana. Nel 1994, in seguito a una serie di scandali legati al finanziamento illecito dei partiti e alle inchieste giudiziarie che ne derivano (la cosiddetta stagione di “mani pulite“), si fanno strada nel dibattito elettorale nuovi movimenti politici: Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord.

In seguito, la politica italiana sceglie di adottare gli schemi del bipolarismo europeo. Si formano così due nuovi schieramenti: il Polo delle Libertà (poi Popolo delle libertà), formato dalle forze di centrodestra; e l’Ulivo (poi Partito Democratico), composto dai partiti di centrosinistra.

Eccetto una breve parentesi (2006-8), la coalizione di centrodestra ha goveranto fino al novembre del 2011, quando il primo ministro è stato costretto alle dimissioni ed è stato creato un governo tecnico guidato da Monti, al quale sono seguiti un governo presieduto da Letta e in seguito l’attuale governo Renzi.

L’Italia dal Secondo Novecento a oggi: il quadro economico e sociale

Tra il 1958 e il 1963 il ciclo economico italiano vive una fase di rapida espansione: sono gli anni del «miracolo» o boom economico, che vedono la crescita dei salari e della capacità di acquisto dei lavoratori. Si ingrandiscono le industrie del Nord e questo determina un’ondata migratoria dal Sud al Nord Italia e un ulteriore impoverimento dell’economia del Meridione.

La contestazione studentesca del 1968 e la lotta sindacale dell’«autunno caldo» del 1969 caratterizzano la fine degli anni Sessanta. Negli anni Sessanta l’economia segue un andamento irregolare e questo causa l’esplosione delle tensioni sociali che caratterizzano tutti gli anni Settanta (i cosiddetti «anni di piombo»): è un periodo tragicamente segnato dai fenomeni dello stragismo e del terrorismo di gruppi armati, tra i quali le Brigate Rosse che compiono nel 1978 l’assassinio di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana.

La congiuntura economica migliora a partire dagli anni Ottanta, quando si afferma con decisione il fenomeno del consumismo.

Una nuova crisi economica e finanziaria colpisce l’Occidente nel corso degli anni Novanta e i suoi effetti sono contenuti grazie alla creazione della moneta unica europea (che sarà infine introdotta nel 2002).

L’ultimo decennio è caratterizzato dal rallentamento della crescita economica.

 

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