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Calvinismo: nascita, principi, diffusione

Tutto sul Calvinismo riassunto: cos’è il Calvinismo, nascita, principi e diffusione.

Cos’è il Calvinismo – definizione

Il Calvinismo è la dottrina religiosa formulata da Giovanni Calvino (1509-1564). La sua dottrina portava alle estreme conseguenze quella di Lutero particolarmente per quanto riguarda la predestinazione.

Calvinismo – la nascita

Il Calvinismo nasce per opera di Giovanni Calvino, che a Ginevra consolidò la sua Riforma. A Ginevra, infatti, nel 1541 fu approvato dal Consiglio cittadino l’ordinamento ecclesiastico; nel 1542 quello liturgico e il cosiddetto catechismo ginevrino; nel 1559 venne fondata un’accademia teologica per la formazione dei pastori.

Calvino esercitò un notevole influsso sulla città di Ginevra sino alla sua morte (1564), facendone uno dei più grandi centri della cristianità.

Calvinismo – i principi

Come per Lutero, al centro della vita del cristiano c’è la Bibbia, fonte e regola della fede.

  • Dottrina della predestinazione: gli uomini sono alla nascita destinati da Dio alla salvezza o alla dannazione; gli uomini non possono con le loro forze, modificare tale decreto divino.

Calvino incitò quindi i suoi seguaci a scoprire a quale delle due categorie facevano parte, aggiungendo che i segni della Grazia divina si manifestano spesso nei fatti concreti della vita quotidiana, quindi nel dovere compiuto, nel lavoro ben eseguito nei campi o nelle botteghe e anche nei successi finanziari in attività come quelle dl banchiere o del mercante.

Lo stesso Calvino aveva esaltato il lavoro come forma di santificazione, aveva considerato l’attività professionale alla stregua di una vocazione religiosa. Aveva permesso, infine, contro le dottrine etiche d’origine medievale, il prestito a interesse (a condizione che non superasse il 5%).
Tali elementi hanno indotto alcuni studiosi e in particolare il sociologo tedesco Max Weber (1864-1920) a sostenere uno strettissimo nesso tra lo spirito calvinista e lo sviluppo economico che nei secoli successivi caratterizzò numerosi Paesi protestanti, in contrasto con le difficoltà di quelli cattolici.

  • Essendo gli uomini predestinati, la vera Chiesa è formata unicamente dagli eletti.

 

  • Tutta la comunità sociale deve tenere un comportamento sobrio e austero. Chi non si attiene a questa ferrea desciplina deve essere sottoposto ad ammende e punizioni (compreso il rogo). Il processo più celebre, che offusca ancora oggi la memoria di Calvino, fu quello contro Michele Serveto (1511-1553), un intellettuale spagnolo già condannato dall’Inquisizione per le sue idee sulla Trinità. Rifugiatosi a Ginevra, qui fu condannato a morte perché eretico recidivo, e fu arso al rogo il 27 ottobre 1553.

 

  • Non esiste una gerarchia ecclesiastica basata sul sacramento dell’ordine. La struttura della Chiesa calvinista si basa su quattro funzioni: quella dei pastori, che predicano e amministrano i sacramenti; quella dei dottori, che insegnano nelle scuole e formano i pastori; quella degli anziani, che vigilano sul comportamento dei fedeli; quella dei diaconi, con compiti amministrativi e di cura per i poveri.

 

  • sono riconosciuti solo due sacramenti: il battesimo e l’eucarestia. L’eucarestia però non è realmente il corpo di Cristo (come nella dottrina cattolica): si tratta solo di una commemorazione.

Calvinismo – la diffusione

Il Calvinismo approdò dapprima in Francia. Qui i calvinisti furono chiamati ugonotti. Il 26 maggio 1559 a Parigi si riunì il primo Sinodo nazionale con la presenza di oltre 400.000 fedeli provenienti da varie comunità. Vi furono accolte la Confessio Gallicana (confessione di fede) e la Disciplina ecclesiastica. Esse ancora oggi costituiscono lo statuto del calvinismo francese.

A Partire da 1562 lo scontro tra partito cattolico e calvinista trascinò la Francia in una guerra civile. Il culmine si ebbe con la strage di San Bartolomeo, del 1572. Con l’editto di Nantes del 1598, il re Enrico IV ne riconobbe l’esistenza legale.

Il Calvinismo penetrò anche in Svezia, Danimarca, Norvegia, Scozia e Paesi Bassi settentrionali. Ad essa aderirono, in parte, anche la Polonia e l’Ungheria. Giunse anche in Italia: qui vi aderirono i valdesi.

 

 

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