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Sfinge di Giza: descrizione e curiosità

La Sfinge di Giza in Egitto è un’imponente statua monolitica situata sulla riva occidentale del fiume Nilo, di fronte alle tre grandi piramidi dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino, con funzione di guardiano, per assicurare al faraone una serena vita nell’aldilà.

Eretta probabilmente intorno al 2500 a.C., al tempo del faraone Chefren, è rivolta a est, verso il Sole nascente, per sottolineare la discendenza del sovrano dal dio Ra, dio del Sole.

Come è stata realizzata?

Nonostante la sua mole, questa statua è stata ricavata da un unico blocco di pietra, consistente di una collinetta di roccia calcarea.

La Sfinge di Giza – Descrizione

La colossale costruzione raffigura una sfinge, cioè un essere mitologico con il volto umano e il corpo di leone accovacciato. Misura circa 20 metri di altezza nel suo punto più alto, 19 metri di larghezza e 73 metri di lunghezza: è la più grande scultura monolitica al mondo.

Indossa il nemes, il copricapo regale, provvisto in fronte del cobra.

Il viso misterioso, impenetrabile, dal sorriso enigmatico, riproduce probabilmente i lineamenti idealizzati del faraone Chefren, il sovrano che ha voluto la sua costruzione. Il massiccio corpo leonino, con una grande coda e le lunghissime zampe anteriori, sebbene privo di armonia e proporzioni, simboleggia il potere del sovrano.

Al giorno d’oggi la Grande Sfinge della necropoli di Giza è priva di colori, ma grazie a Plinio il Vecchio sappiamo che un tempo era riccamente colorata, con la testa e il corpo di un rosso acceso e il copricapo egizio a righe bianche e azzurre. Sappiamo pure che aveva una lunga barba cerimoniale intrecciata di colore blu.

Perché la Sfinge non ha il naso?

Un tempo la colpa veniva attribuita a Napoleone Bonaparte, durante la campagna in Egitto (1798-1801), ma si tratta di una tesi priva di fondamento perché sono stati ritrovati dei disegni che raffigurano il profilo della Sfinge già privo del naso, risalenti a un periodo anteriore.

C’è poi un’altra versione, che ci è data da uno storico arabo del XV secolo, secondo il quale si tratterebbe di un gesto voluto, compiuto da un fedele musulmano, Muham-mad Sa’im al-Dahr, che voleva distruggere l’intera opera perché la riteneva oggetto di idolatria.

Infine, non dobbiamo scartare l’opinione di chi ritiene che il naso si sia distaccato naturalmente per via dell’erosione e dell’azione dei venti.

La Sfinge è presente anche nella mitologia greca, sebbene rappresentata diversamente, con le ali di uccello e la testa di donna. Secondo gli antichi Greci era un mostro che terrorizzava Tebe e uccideva tutti coloro che non riuscivano a risolvere il suo enigma. L’enigma chiedeva quale fosse l’essere sulla Terra che all’alba cammina su quattro gambe, al pomeriggio su due, alla sera su tre. L’unico a indovinare fu Edipo, che rispose che si trattava dell’uomo, che da piccolo gattona, da adulto si muove su due piedi e da vecchio si appoggia a un bastone. La Sfinge sconfitta si buttò dal monte Citerone ed Edipo divenne re di Tebe.

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