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Società longobarda: organizzazione e descrizione

La società longobarda era organizzata in funzione della guerra, che i Longobardi combattevano con crudeltà estrema. Lo storico bizantino Procopio riferisce che essi «appiccavano il fuoco a qualsiasi tipo di edificio e assalivano le donne rifugiatesi nei santuari». Tuttavia, se da un lato gli invasori compirono effettivamente grandi devastazioni al momento del loro arrivo in Italia, in seguito svolsero una funzione positiva. La conversione dall’arianesimo al cattolicesimo favorì infatti una graduale integrazione con la popolazione e un effetto analogo ebbero le leggi scritte emanate da re Rotari, conosciute come l’Editto di Rotari.

Per un approfondimento leggi L’eredità dei Longobardi in Italia.

Com’era suddivisa la società longobarda?

Nella società longobarda, il gruppo più importante era costituito dagli arimanni, uomini liberi addestrati alle armi. Gli arimanni formavano gruppi di famiglie, chiamati fare o sippe. Le fare si riunivano per eleggere il re. Il re era al vertice della società longobarda, era proprietario della maggior parte delle terre e loro condottiero in battaglia. Le fare o sippe erano guidate dai duchi, che esercitavano un potere largamente autonomo all’interno dei propri ducati (staterelli semindipendenti in cui il territorio era diviso). L’operato dei duchi era controllato dai gastaldi, i funzionari del re, che affidava ad essi l’amministrazione dei propri possedimenti.

Nella gerarchia sociale venivano poi gli aldii, uomini semiliberi addetti ai lavori dei campi, dell’allevamento e dell’artigianato. Al livello più basso della gerarchia sociale si trovavano infine gli schiavi, impiegati perlopiù nei possedimenti terrieri dei nobili longobardi.

Qual era a condizione della donna nella società longobarda?

Nella società longobarda, la donna viveva in uno stato di completa sottomissione all’uomo. Il padre esercitava su di lei il mundio, ossia il potere assoluto. Tale potere gli conferiva il diritto di amministrare i beni della figlia e perfino di venderla o addirittura di ucciderla. Poi con il matrimonio tale diritto passava al marito. Quest’ultimo pagava al padre di lei una somma prestabilita e otteneva il diritto di sostituirglisi nell’esercizio del mundio. Il detentore del mundio, padre, fratello o marito che fosse, aveva soltanto il dovere di garantire alla donna una sussistenza decorosa. Nel caso di maltrattamenti ingiustificati, perdeva il possesso del mundio, che però passava a un altro uomo.

Su cosa si basava l’economia longobarda?

Inizialmente le loro attività economiche furono: l’allevamento, l’agricoltura (praticata in modo rudimentale), e la razzia. Nei secoli successivi, i Longobardi si dedicarono a forme più organizzate di agricoltura, all’artigianato e al commercio.

Che religione professavano i Longobardi?

I Longobardi erano ariani, ma tra il VI e il VII secolo si convertirono al cattolicesimo, grazie alla regina Teodolinda.

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