So di non sapere secondo Socrate è l’imprenscindibile punto di partenza della ricerca filosofica.
Io so di non sapere – Socrate: che vuol dire?
Per Socrate, sapere di non sapere significa che solo chi è “consapevole” (questo è il significato del termine “so” posto all’inizio dell’espressione in questione) della propria ignoranza, e non ha perciò nessuna opinione preconcetta che ne vizi le capacità di ragionamento e di giudizio, sarà spinto ad indagare quel certo argomento, discutendone insieme con gli altri e confrontandosi con loro.
Guadagnare la conoscenza del mondo e di se stesso è necessario per comprendere i limiti della propria ignoranza e per rimuovere ogni preconcetto. Solo allora si può sperare di trovare la verità.
Dialogo socratico: ironia e maieutica
Metodo di indagine di Socrate è il dialogo, il confronto aperto tra più persone, nel quale si individuano due momenti: l’ironia e la maieutica.
L’ironia è il primo momento in cui Socrate finge di accogliere le tesi dell’interlocutore, per poi smontare le sue certezze e svelargli la sua ignoranza, gettandolo così in quella situazione di dubbio e di inquietudine dalla quale intraprendere il proprio cammino di ricerca libero da pregiudizi o false opinioni.
La maieutica è invece il secondo momento in cui Socrate, per mezzo di opportune domande poste al suo interlocutore, lo aiuta a usare la propria ragione per scoprire la verità, nella convinzione che quest’ultima non può essere “trasferita” da un uomo all’altro (per esempio da un maestro a un allievo), ma possa essere rinvenuta solo in se stessi.
Il compito dell’autentico maestro, secondo Socrate, assomiglia quindi all’arte “maieutica”, cioè alla tecnica usata dalle levatrici per aiutare le donne nel momento del parto, mentre il maestro assiste alla nascita delle idee.
Per un approfondimento leggi pure:
Socrate padre della filosofia. Vita e pensiero.
Maieutica, il metodo socratico di far partorire la verità.
