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Giovanni Paolo II, papa e santo

Giovanni Paolo II è nato come Karol Wojtyla il 18 maggio 1920 a Wadowice, una piccola cittadina presso Cracovia, in Polonia, da famiglia di modeste condizioni.

Nel 1946 è ordinato sacerdote e nel 1958 è nominato vescovo. Laureato in Filosofia presso l’Angelicum di Roma e in Teologia presso l’Università di Cracovia, tiene per diversi anni la cattedra di Etica in quest’ultimo ateneo e in quello di Lublino.

Nel 1964 è eletto arcivescovo di Cracovia e nel 1967 cardinale.

Il pontificato di Giovanni Paolo II

Il 16 ottobre 1978, il cardinale Wojtyla ascende al soglio pontificio. È il primo pontefice non italiano dopo 455 anni, cioè dal tempo di Adriano VI (1522-1523).

Fin dai primi mesi di pontificato, adotta uno stile energico e diretto nel rapporto con le masse dei fedeli. Con i discorsi e con le iniziative concrete, non tarda a manifestare le linee programmatiche del suo pontificato: intervento dottrinale e disciplinare all’interno della Chiesa; impegno al dialogo universale sui temi della pace, del lavoro, della giustizia e dei diritti umani attraverso un’azione pastorale, ma anche politico-diplomatica a vasto raggio.

Sul terreno della morale, Giovanni Paolo II si muove subito verso la restaurazione di una severa disciplina sessuale per ecclesiastici e laici e riafferma la validità della tradizione.
Sul terreno ideologico manifesta la propria intransigente opposizione alle concezioni materialistiche e ai sistemi politici che ne sono espressione.

Giovanni Paolo II eleva a sistema del suo pontificato i viaggi apostolici, secondo la strada tracciata da Paolo VI, ma accentuandone il carattere di “pellegrinaggio” in mezzo alle folle del mondo.

L’attentato subito

La lunga serie di viaggi è interrotta dall’attentato del 13 maggio 1981 in piazza San Pietro a Roma, a opera del turco Mehemet Alì Agca.

Una volta guarito, Giovanni Paolo II riprende i viaggi diventati ormai la chiave e la cifra originale del suo pontificato, così come la viva accentuazione del culto mariano.

Tra i momenti simbolici del suo pontificato ci sono state sicuramente le due visite di Mikhail Gorbachev in Vaticano (1989 e 1990); la reciproca apertura con l’ebraismo e i suoi esponenti, con la storica visita il 13 aprile 1986 alla sinagoga di Roma e l’incontro con il rabbino Elio Toaff e il riconoscimento di Israele; la visita di Fidel Castro.

Giubileo del 2000 e gesti significativi

Giovanni Paolo II ha voluto – e per questo si è impegnato in prima persona nonostante i contrasti – la realizzazione del grande Giubileo dell’anno 2000.

Tra i gesti più significativi di questo papa si ricordano: la richiesta di perdono per gli errori commessi dalla Chiesa (12 marzo 2000); il pellegrinaggio giubilare, culminato con la visita al Monte Nebo e ai luoghi della Terra Santa (marzo 2000).

Problemi di salute e la morte

Gli ultimi anni del suo pontificato sono stati pesantemente segnati dalla malattia.

Giovanni Paolo II è morto nella Basilica di San Pietro in Vaticano il 2 aprile 2005. Da quella sera sino all’8 aprile, giorno delle esequie, più di tre milioni di pellegrini sono confluiti a Roma per rendere omaggio alla salma del papa.

Il pontificato di Giovanni Paolo II è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa, quasi 27 anni, contrassegnato da un’instancabile spirito missionario e dalla sollecitudine pastorale rivolta a tutta la Chiesa.

Il 1° maggio 2011 Giovanni Paolo II è stato proclamato beato dal suo immediato successore Benedetto XVI.

Il 27 aprile 2014 è stato proclamato santo da papa Francesco insieme a papa Giovanni XXIII.

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