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Tutankhamon e la scoperta della tomba

Il faraone Tutankhamon appartiene alla XVIII dinastia (1550 a.C.-1291 a.C.) del Nuovo Regno egizio (1550 a.C.-1070 a.C.). Succeduto al re Amenophi IV, divenne faraone ancora bambino.

Il suo predecessore, Amenophi IV, aveva tentato una riforma religiosa, sostituendo ai culti tradizionali quello di una divinità suprema e universale, Aton. Morì però senza essere riuscito a imporla, soprattutto per la grande opposizione dei sacerdoti di Amon (per un approfondimento leggi La religione egizia: divinità, credenze, festività clicca qui).

Tutankhamon allora per essere accettato dalla casta sacerdotale (sostenuta dal popolo), che gli aveva opposto come re Semenkhkare, un genero di Amenophi IV, ripristinò il culto di Amon.

Sotto il suo regno, inoltre, la capitale religiosa e politica da Memphis (Menfi) ritornò a Tebe. Qui il giovane faraone fece completare il colonnato del Tempio di Luxor.

Morì molto giovane, all’età di 19 anni circa.

Tomba di Tutankhamon

La fama di Tutankhamon è legata alla scoperta della sua tomba, avvenuta il 4 novembre 1922, nella Valle dei Re, nell’odierna Luxor, in Egitto, ad opera della spedizione diretta dall’archeologo britannico Howard Carter.

La Tomba di Tutankhamon, praticamente inviolata, e del suo favoloso tesoro, è importante perché ha permesso agli studiosi di approfondire le conoscenze della civiltà egizia.

Quando Howard Carter scoprì la tomba del faraone fanciullo, il favoloso tesoro che essa schiudeva era di indescrivibile bellezza.

La mummia reale, con il volto coperto da una maschera d’oro e pietre preziose, era riposta all’interno di quattro cofani e tre preziose bare, ornate di rilievi e pitture. In una sala attigua, statuine in oro, monili, cofanetti preziosi.

La causa di morte

Per decenni gli archeologi hanno fatto diverse congetture sulle parentele e sulle cause della morte di Tutankhamon.

Il mistero è stato risolto nel 2009 grazie al primo studio genetico sulla sua mummia e su altre 15, di cui 10 sospettate di essere suoi parenti stretti.

L’ottimo stato di conservazione del DNA delle mummie, probabilmente favorito dalle tecniche di imbalsamazione, ha sorpreso i ricercatori e ha consentito di ricostruire, dopo millenni, un albero genealogico di 5 generazioni.

Lo studio non solo ha indicato con certezza le parentele di Tutankhamon, ma ha anche rivelato che il giovane faraone, frutto di un rapporto incestuoso tra due fratelli, era fragile, afflitto dalla malaria e da una malattia delle ossa che lo hanno portato ad una morte prematura, a soli 19 anni.

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