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Conte Attilio Promessi Sposi – descrizione

Il conte Attilio dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni è il cugino di don Rodrigo. Viene descritto come un nobile ozioso, proveniente da Milano, che vive di rendita come il cugino e che si diverte a passare il tempo tra scherzi, sciocche dispute cavalleresche e banchetti.

Il conte Attilio nei Promessi Sposi

Di lui si parla già nel capitolo 3, quando Lucia racconta di averlo visto insieme a don Rodrigo allorché quest’ultimo l’ha importunata per strada e di averlo sentito ridere insieme al cugino parlando di una scommessa (il signorotto ha scommesso con lui che riuscirà a sedurre la giovane popolana e apprenderemo in seguito, nel capitolo 7, che il termine fissato è il giorno di san Martino, l’11 novembre).

Compare direttamente per la prima volta nel capitolo 5, quando padre Cristoforo va al palazzotto di don Rodrigo per convincerlo a lasciare in pace Lucia e lo trova a tavola con i suoi commensali: il conte Attilio chiama subito a gran voce il frate quando questi timidamente si affaccia alla porta della sala, obbligando don Rodrigo ad accoglierlo benché ne avrebbe fatto volentieri a meno, e padre Cristoforo verrà poi trascinato nell’insulsa disputa cavalleresca che oppone Attilio al podestà di Lecco, riguardante una sfida a duello.

Il cappuccino risponderà che per lui non dovrebbero mai esservi sfide o duelli, al che il conte ribatterà che un mondo senza il “punto d’onore” sarebbe inimmaginabile; nonostante la sua frivolezza, infatti, Attilio si mostra molto attaccato ai suoi privilegi nobiliari e particolarmente geloso dell’onore della propria famiglia. È lui a rivolgersi al conte zio (capitolo 18), membro del Consiglio segreto dell’amministrazione spagnola, affinché faccia allontanare padre Cristoforo dal convento di Pescarenico, facendo leva proprio sul concetto di “onore” minacciato dal frate e fornendo ovviamente allo zio una versione addomesticata della vicenda che coinvolge Rodrigo e Lucia.

Lo ritroviamo nel capitolo 7, allorquando don Rodrigo sembra colto da incertezza rispetto ai suoi sciagurati intenti e Attilio, usando l’arma di una pungente ironia, fa intendere al cugino che se avesse abbandonato i suoi piani, fra Cristoforo si sarebbe vantato di averlo convertito riportandolo sulla retta via; ancora una volta don Rodrigo cadrà nella trappola del cugino e proseguirà nella sua vile impresa.

Nel capitolo 11 don Rodrigo racconterà al cugino Attilio del suo fallito tentativo di rapire Lucia e il cugino si proporrà di chiedere l’intervento del potente conte zio affinché trasferisca fra Cristoforo dal convento di Pescarenico. Il conte Attilio, stimolando l’orgoglio del conte zio, nel capitolo 18 otterrà effettivamente l’allontanamento del frate.

La sua morte per la peste viene menzionata all’inizio del capitolo 33, quando si dice che don Rodrigo ha pronunciato un bizzarro elogio funebre in onore del cugino durante una cena con amici a Milano. Due giorni dopo, don Rodrigo inizia a sentirsi male e scopre di essere stato contagiato.

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