Francesco Castelli detto Borromini è uno dei più innovativi interpreti del Barocco.
Nato a Bissone nel Canton Ticino il 25 settembre del 1599, dopo un’esperienza a Milano si trasferisce a Roma.
Qui lavora con Gian Lorenzo Bernini. Borromini inizia proprio in un cantiere berniniano, quello del baldacchino di San Pietro. Lo fa in veste di semplice lapicida, cioè di intagliatore e lavoratore del marmo, ma se ne allontana per contrasti di progettazione architettonica.
Allo stile scenografico e grandioso di Bernini, Borromini preferisce infatti un linguaggio matematico rigoroso e la rielaborazione dei modelli classici e del Rinascimento.
La fortuna del Borromini, però, è quella di venir subito apprezzato da Carlo Maderno, il principale architetto della Basilica di San Pietro e responsabile di altri cantieri nella Roma del tempo.
Maderno, nobile classicista e dotto costruttore, ha una parentela con il giovane Borromini, e anche per questo, probabilmente, lo coinvolge nel cantiere di Sant’Andrea della Valle, maestosa e solenne chiesa romana in corso di edificazione (a partire dal 1590). Da quel momento la carriera di Borromini si sviluppa impetuosamente.
Borromini – San Carlo alle Quattro Fontane
La chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, detta San Carlino per le sue piccole dimensioni, è la prima importante commissione di Borromini come architetto indipendente. I lavori, iniziati nel 1635, a causa delle ridotte risorse finanziarie, si concludono nel 1667.
Per la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, Borromini sceglie una forma ellittica, frutto della combinazione tra uno schema longitudinale e una croce greca, per adeguarsi alle dimensioni ridotte dell’area su cui sorge la chiesa.
Descrizione
La facciata – La facciata richiama il movimento dell’interno: alla parete centrale di forma convessa si contrappongono due ali laterali leggermente concave. Il cornicione marcapiano e la cornice alla sommità della facciata sottolineano l’andamento della superficie.
Borromini studia anche gli elementi decorativi: colonne corinzie, nicchie, sculture e altre membrature architettoniche generano effetti di colore e luce.
L’interno – Il perimetro irregolare della pianta si riflette sulla struttura delle pareti in cui l’alternanza di pieni e di vuoti è fortemente suggestiva. Le colonne incassate nelle mura della chiesa accentuano il dinamismo delle superfici e il chiaroscuro, rendendo lo spazio avvolgente e mosso.

San Carlo alle Quattro Fontane è una delle opere più riuscite dell’artista. Alla precisione dei calcoli si unisce la fantasia con cui egli usò gli elementi classici delle colonne corinzie o il motivo a lacunari della piccola volta sopra l’altare maggiore.
Francesco Borromini muore a Roma il 3 agosto 1667.