Castel del Monte ad Andria, in Puglia descrizione

Castel del Monte, costruito tra il 1240 e il 1250, è certamente il più noto dei castelli fatti edificare in tutta la Penisola da Federico II (1194 – 1250), erede per parte di padre, Enrico IV di Svevia, della corona imperiale e di quella del Regno di Sicilia da parte di madre, Costanza d’Altavilla.

Castel del Monte è posto sulla sommità di una collina presso Andria in Puglia.

La magnificenza e l’eleganza di Castel del Monte, dotato di bagni e di camini, fanno pensare a una funzione residenziale oltre che difensiva e strategica e la presenza di boschi e di selvaggina nelle aree circostanti avrà fatto sì che Federico II abbia utilizzato Castel del Monte come dimora di caccia, per esercitare quella che era senz’altro una delle sue passioni più grandi.

Non mancano però ipotesi più o meno fantasiose sulla destinazione di Castel del Monte: osservatorio astronomico, tempio del sapere o laboratorio di alchimia.

La struttura ottagonale del castello e delle sue torri è stata realizzata secondo accurate misure e proporzioni, che testimoniano la passione dell’imperatore per gli studi matematici e per la geometria.

La pianta ottagonale e il numero otto caratterizzano l’intera costruzione, dotata di otto torri ottagonali poste ai vertici e di un cortile ugualmente ottagonale.

L’esterno di Castel del Monte è rivestito in pietra calcarea locale, mentre nel cortile (sotto la cui pavimentazione c’è una grande cisterna per la raccolta dell’acqua piovana) sono utilizzati anche marmi e breccia corallina.

Il portale d’ingresso è ad arco acuto, ma affiancato da pilastri corinzi scanalati e sovrastato da una cornice e da un timpano di stampo classico.

Ciascuna delle sale trapezoidali all’interno (otto per ciascuno dei due piani collegati da scale a chiocciola con gradini che girano in senso antiorario) è coperta con una volta a crociera nella campata centrale quadrata e con volte a botte ogivali negli spazi laterali triangolari.

Le sculture all’incrocio dei costoloni (chiavi di volta) sono indicative della commistione di caratteri classici e gotici propria dell’arte federiciana.

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