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Chi disse Ci rivedremo a Filippi e cosa significa

Ci rivedremo a Filippi: questo modo di dire deriva dalla storia romana e significa che presto si arriverà alla resa dei conti con un avversario, un nemico o col destino stesso.

Chi disse Ci rivedremo a Filippi?

Lo storico greco Plutarco (I – II secolo d.C.) nell’opera Vite parallele racconta che Bruto, dopo aver partecipato all’assassinio di Cesare, ossessionato dai sensi di colpa, sognò un “qualcuno” che egli non riusciva a riconoscere; alla richiesta di dichiarare chi fosse, l’ombra rispose: «Sono il tuo cattivo demone, Bruto, ci rivedremo a Filippi».

Dove si trova Filippi?

Filippi era una cittadina della Macedonia non lontana dalla costa del Mare Egeo (oggi la cittadina si chiama Kavala). Fu fondata nel 356 a.C. dal re macedone Filippo II (il padre di Alessandro Magno). Qui nel 42 a.C., due anni dopo la morte di Giulio Cesare alle Idi di marzo del 44 a.C., si svolse la battaglia di Filippi, tra l’esercito dei cesaricidi Bruto e Cassio e quello di Antonio e Ottaviano. Bruto, sconfitto, si tolse a vita. La stessa sorte toccò a Cassio.

Successivamente Ottaviano, divenuto primo imperatore romano, elevò Filippi al rango di colonia.

Chi era il cattivo fantasma sognato da Bruto?

Plutarco preferì lasciare indeterminata l’identità dello spettro: forse Bruto vedeva in sogno il suo stesso rimorso per il gesto compiuto.

Nella celebre tragedia Giulio Cesare, William Shakespeare diede invece al fantasma il nome dell’assassinato, che comparve di nuovo a Bruto alla vigilia della Battaglia di Filippi.

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