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Gaio Mario: vita, riforma, guerra giugurtina

Gaio Mario nasce ad Arpino (oggi nella provincia di Frosinone) nel 157 a.C. in una famiglia municipale di rango equestre, relativamente ricca ma del tutto estranea ai circoli senatoriali di Roma. Riesce a entrare in politica grazie alla protezione della famiglia dei Metelli.

Nel 108 a.C. sposa Giulia, zia di Giulio Cesare. Si imparenta così con una delle famiglie romane più illustri e potenti: la gens Iulia.

Gaio Mario è un homo novus, un «uomo nuovo», vale a dire un plebeo asceso alla massima carica della repubblica romana senza essere nobile. Energico, coraggioso e fiero suscita per molti anni l’entusiasmo del popolo.

Gaio Mario e la riforma dell’esercito romano

Prima di partire per la guerra giugurtina, procede alla riforma dell’esercito romano.

Da tempo, l’impoverimento dei piccoli proprietari terrieri rende sempre più difficile la conservazione dell’antico principio, secondo il quale possono essere reclutati solo i cittadini che hanno un minimo di reddito.

Mario risolve il problema in modo drastico. Apre infatti il servizio militare a tutti coloro che si offrono volontari, anche se nullatenenti; i legionari, dopo una ferma di 16 anni, riceveranno all’atto del congedo un appezzamento agricolo.

Si crea così il primo nucleo di un esercito professionale, più efficiente, con soldati regolarmente pagati, in servizio permanente e quindi meglio addestrati. Nasce però anche un nuovo tipo di soldato, che sa bene che il suo avvenire dipende dalla capacità e dal successo del suo generale. Egli è dunque più legato alla causa del singolo comandante che a quella della repubblica romana.

Gaio Mario e la guerra giugurtina

La guerra giugurtina si svolge per diversi anni (dal 111 a.C. al 105 a.C.), nella regione del Nord Africa, corrispondente all’attuale Algeria. Giugurta infatti corrompeva senatori e comandanti romani appartenenti alla nobilitas inviati a combatterlo in Africa.

Dopo diverse proteste popolari, il senato affida il comando della guerra a Gaio Mario, eletto console nel 107 a.C.

La campagna di Mario nella guerra giugurtina si svolge dal 107 al 105 a.C. e si conclude con una completa vittoria. Giugurta è catturato e condotto a Roma, per essere ucciso poco dopo in carcere.

La vittoria di Gaio Mario nella guerra giugurtina è particolarmente importante dal punto di vista storico sia perché mostra la crisi dello Stato romano e, in particolare, della repubblica aristocratica, sia perché i successi di Mario consentono a lui e successivamente agli homines novi di accedere alle più alte cariche pubbliche dello Stato, fino ad allora riservate ai membri della nobilitas. Si afferma quindi un nuovo concetto di nobiltà basata non più sull’eredità di sangue ma sui meriti e il valore personale, ovvero sulla virtus individuale.

Gli anni successivi alla guerra e la morte

Vinta la guerra contro Giugurta (105 a.C.) e poi contro Cimbri e Tèutoni (102 e 101 a.C.), è rieletto console per quattro anni consecutivi, dal 105 al 102 a.C.

Muore il 13 gennaio dell’86 a.C., mentre è console per la settima volta, nel pieno dello scontro con Silla, difensore delle prerogative del senato.

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