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Guerra dei Sette anni, 1756-1763. Riassunto

La Guerra dei Sette anni fu combattuta tra il 1756 e il 1763; oppose la Gran Bretagna e la Prussia alla Francia, all’Austria e ai loro alleati.

Guerra dei sette anni – cause

Le cause del conflitto furono:

  • la rivalità economica e coloniale anglo-francese nell’America del nord e in India;
  • la volontà di Maria Teresa d’Austria di rientrare in possesso della Slesia, occupata da Federico II di Prussia dopo il 1740.

L’inizio delle ostilità

Le ostilità furono aperte già nel 1755 dalla Gran Bretagna. Essa, senza dichiarazione di guerra, si impadronì in alto mare di numerosi mercantili francesi. Ottenne quindi con l’accordo di Westminster (16 gennaio 1756) l’impegno di Federico II di difendere l’Hannover da un eventuale attacco francese.

Di fronte alla minaccia di un isolamento diplomatico, la Francia rinunciò alla tradizionale alleanza con la Prussia e accettò le proposte del ministro austriaco Kaunitz. Il trattato di Versailles (1° maggio 1756), in base al quale Luigi XV di Francia e Maria Teresa si impegnavano a prestarsi reciprocamente aiuto in caso di conflitto, sanzionò il “rovesciamento delle alleanze”. Alla coalizione franco-austriaca si associarono con lo stesso trattato anche la zarina Elisabetta di Russia, Augusto III re di Polonia ed elettore di Sassonia, la Svezia e la maggior parte degli Stati dell’Impero.

Lo svolgimento della guerra

La Guerra dei Sette anni si svolse sul mare, nei territori coloniali e in Germania.

Nel maggio 1756 un corpo di spedizione francese riuscì a impadronirsi dell’isola di Minorca, occupata dalla Gran Bretagna. Ben presto però gli Inglesi, grazie anche all’energica personalità del primo ministro Pitt, riacquistarono la supremazia sul mare e operarono il blocco delle coste francesi.

Tagliate fuori dalla madrepatria e prive di aiuto, le colonie francesi d’oltremare finirono per soccombere. Nell’America del Nord, i coloni francesi furono infatti costretti a evacuare la valle del San Lorenzo e successivamente la città di Quebec; infine, sconfitti nella battaglia combattuta sulle pianure d’Abraham (1759), dovettero abbandonare anche Montreal (1760).

In India, il comandante francese Lally, barone di Tollendal, dopo aver cercato invano di attaccare il centro inglese di Madras, fu costretto a capitolare e a consegnare al nemico la principale piazza fortificata francese, Pondichéry (1761).

Per porre rimedio a queste sconfitte marittime e coloniali e ottenere l’appoggio della flotta spagnola, la Francia strinse allora il «patto di Famiglia» con i Borbone di Spagna (1761). L’inferiorità tecnica della marina spagnola impedì però ogni successo, e gli Inglesi colsero inoltre l’occasione per impadronirsi della Florida e di Cuba.

In Germania, Federico II, per prevenire i suoi avversari, prese l’iniziativa delle operazioni e invase la Sassonia (agosto 1756). La minaccia prussiana spinse allora i principi tedeschi (gennaio 1757), la Russia (febbraio) e la Svezia (marzo) ad aderire attivamente all’alleanza franco-austriaca; l’alleanza fu ulteriormente consolidata dal secondo trattato di Versailles (maggio 1757).

Le truppe austriache e francesi colsero dapprima brillanti successi, respingendo i Prussiani dalla Boemia (giugno 1757) e costringendo alla capitolazione a Kloster Zeven (settembre 1757) l’esercito anglo-hannoveriano del duca di Cumberland. Ma ben presto Federico II ristabilì le sorti del conflitto sconfiggendo successivamente i Francesi e i principi tedeschi a Rossbach (novembre 1757) e gli Austriaci a Leuthen (dicembre 1757).

Nel 1759 il re di Prussia affrontò i Russi, ma subì a Kunersdorf (12 agosto) una durissima sconfitta. La sconfitta ebbe tuttavia conseguenze limitate per l’incapacità russa di sfruttare il successo tattico.

L’anno successivo le truppe della zarina Elisabetta tornarono all’offensiva e occuparono Berlino (ottobre 1760). Federico II fu salvato dalla definitiva sconfitta solo per l’avvento al trono di Pietroburgo di Pietro III (gennaio 1762), filoprussiano. Egli acconsentì infatti a firmare una pace separata con la Prussia. Anche la Francia e l’Austria, ormai logorate dal conflitto, deposero le armi.

I trattati di pace

La conclusione della guerra fu sancita dai trattati di Parigi (10 febbraio 1763) e di Hubertsburg (15 febbraio 1763), che regolarono rispettivamente i problemi coloniali e tedeschi. Maria Teresa rinunciò definitivamente alla Slesia riconoscendola come possedimento prussiano. La Francia cedette alla Gran Bretagna il Canada, la parte della Louisiana situata a est del Mississippi, alcune isole delle Antille e i suoi stabilimenti nel Senegal; e alla Spagna, per compensarla della perdita della Florida, il territorio intorno all’odierna Nuova Orleans e il resto della Louisiana.

La Guerra dei Sette anni e il trattato di Parigi distrussero l’impero coloniale che la Francia aveva creato nell’America Settentrionale e Centrale (in questo continente essa conservò infatti solo San Domingo, la Martinica e la Guadalupa nelle Antille); estromisero i Francesi dall’India (dove mantennero solo cinque basi commerciali); e infine spianarono la via alla potenza coloniale inglese.

 

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