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Protocolli dei Savi di Sion: cosa sono?

I Protocolli dei Savi di Sion è un falso documentale dei primi anni del Novecento prodotto dalla polizia segreta russa e pubblicato in forma di documento segreto. Descrive un ipotetico piano per la conquista del mondo da parte degli ebrei.

Come sottotitolo in alcune edizioni si trova Il pericolo ebraico; in altre Programma ebraico di conquista mondiale. La versione più nota è quella di Sergei Nilus pubblicata nel 1905 in Russia.

 

Sergei Nilus e I Protocolli dei Savi di Sion

Il prete russo Sergei Nilus asseriva che i Protocolli fossero opera del primo convegno sionista tenutosi a Basilea nel 1897. Durante il corso del convegno, gli anziani (i Savi) avrebbero indicato alle giovani generazioni gli strumenti per poter manipolare le masse e instaurare un nuovo ordine politico: la diffusione di idee liberali; la promozione della libertà di stampa; la contestazione dell’autorità tradizionale e dei valori cristiani e patriottici; il controllo della finanza e dei mezzi di comunicazione.

 

Mathieu Golovinski, l’autore del plagio

I Protocolli di Sion sono in realtà il plagio di un libro – per niente antisemita – dal titolo Dialogo all’inferno tra Machiavelli e Montesquieu, scritto dal satirista francese Maurice Joly. L’autore attacca le ambizioni politiche di Napoleone III mettendo in scena un immaginario dialogo all’inferno tra Machiavelli e Montesquieu.

A realizzare il plagio, tra il 1900 e il 1901, fu Mathieu Golovinski, un nobile russo esiliato a Parigi. L’autore stese quel libro su commissione del capo della polizia segreta russa, impegnata a scaricare sugli ebrei il malcontento popolare.

 

I Protocolli di Sion e l’antisemitismo

Tutto ciò finì per favorire l’antisemitismo e per obbligare molti ebrei, soprattutto dell’Europa orientale, a emigrare per sfuggire ai pogrom e all’ostilità della gente.

Già nel 1921 il quotidiano “Times” di Londra aveva dimostrato che si trattava di un falso. Tuttavia, negli anni Trenta furono usati in Germania dalla propaganda nazista per giustificare la persecuzione ebraica, diventando una lettura obbligatoria per gli studenti tedeschi. In seguito, lo diventò anche in Italia in appoggio alla campagna antisemita.

 

I Protocolli dei Savi di Sion, oggi

I Protocolli dei Savi di Sion hanno ancora oggi dei sostenitori, in particolare del mondo arabo e musulmano, che fanno leva su questo pamphlet per dimostrare la tesi del complotto ebraico.

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