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I Maori della Nuova Zelanda

I Maori sono una popolazione di origine polinesiana che giunse in Nuova Zelanda fra il IX e il XIV secolo d.C.

Sterminati dai bianchi alla metà dell’Ottocento, furono tutelati nella seconda metà del Novecento e oggi sono integrati nella società neozelandese.

I Maori giunsero in Nuova Zelanda navigando l’Oceano Pacifico a bordo delle loro canoe. Si trattava di semplici tronchi d’albero scavato, dotate di uno stabilizzatore esterno (cioè di un secondo scafo parallelo che funzionava da bilanciere) che consentiva di affrontare giorni e giorni di navigazione, anche con il mare in burrasca. Tra essi c’erano esperti di stelle e costellazioni; altri che conoscevano le correnti dell’oceano, la loro direzione e dove il vento sarebbe cambiato.

I Maori in procinto di attraversare l'Oceano Pacifico con le loro canoe.

Dall’insediamento alla colonizzazione inglese

La società maori si occupò prevalentemente di agricoltura anche se non disdegnò la navigazione, la pesca e la costruzione delle imbarcazioni. Abitavano spesso in villaggi fortificati.

Abitazione maori, ricostruzione.
Abitazione maori, ricostruzione.

Popolo fiero, si oppose con grande forza all’arrivo degli inglesi in due fasi: nel 1840, quando gli indigeni furono spinti e racchiusi al centro dell’Isola del Nord; nel 1860, quando furono sconfitti e sottomessi definitivamente.

In seguito alla colonizzazione furono decimati dalle malattie e dall’alcolismo e ridotti a poche migliaia fino alla prima metà del Novecento.

Negli ultimi decenni i Maori hanno ritrovato la forza dell’identità di popolo e conosciuto un forte incremento demografico, grazie anche al riconoscimento, ottenuto nel 1997, di un indennizzo alla comunità da parte del governo per le violazioni del Trattato di Waitangi del 1840, perpetrate dai colonizzatori inglesi ai danni degli indigeni.

L'originale del documento con cui i capi maori si sottomisero con il Trattato di Waitangi (1840) alla Corona britannica.
L’originale del documento con cui i capi maori si sottomisero con il Trattato di Waitangi (1840) alla Corona britannica.

 

Oggi dispongono di 7 seggi su 120 alla Camera dei rappresentanti; hanno costituito scuole e università dove viene usata la lingua maori, riconosciuta come lingua ufficiale nel 1993.

Religione e spiritualità

All’origine della religione c’è il dio Tane, che regalò all’umanità tre cestini di saggezza, nei quali è contenuta la storia della creazione e molti altri insegnamenti utili all’uomo.

Essi credono che tutte le cose viventi discendano dagli dèi, e che degli dèi siano intrisi i fiumi, i laghi, le montagne, gli alberi: ogni cosa ha un’anima (wairua).

Alcuni elementi geografici dell’Isola del Nord sono punti fondamentali di riferimento e ritenuti sacri per i Maori: il fiume Wanganui e i monti Ngaruahoe e Ruapehu.

Queste credenze rappresentano un motivo di forte legame con la terra.

Il funerale è un momento importante nella vita religiosa: dopo la morte il corpo del defunto è vegliato fino al momento della sepoltura. Poi lo spirito del defunto vola in cima alle montagne sacre per ridiscendere nel mare e riemergere nelle Three Kings Islands (piccolo arcipelago vicino alla punta nord-ovest dell’Isola del Nord) per l’addio finale prima di raggiungere gli antenati.

 

 

 

foto 7 maori L’arte maori

L’arte è l’espressione diretta del rapporto con gli dèi, che parlano con gli uomini comuni proprio attraverso i maestri intagliatori del legno (tohunga whakairo).

Alcune sculture a intarsio conservate dalla comunità maori risalgono a più di 500 anni fa.
Le espressioni artistiche sono simili a quelle della Papuasia, per i motivi a spirale.

Scultura in legno: rappresenta un gruppo tribale maori.
Scultura in legno: rappresenta un gruppo tribale maori.

 

Maschera guerriera maori.
Maschera guerriera maori.

 

I Maori usano anche tatuaggi complessi.

foto 3 maori

 

Saluto maori.
Saluto maori.
Giocatori della squadra di rugby degli All Blacks mentre mimano la celebre Haka, danza rituale maori: spalancano gli occhi, digrignano i denti, mostrano la lingua, si battono violentemente il petto e gli avambracci, esprimendo così potenza e coraggio, elementi propri dello spirito guerriero dei Maori.
Giocatori della squadra di rugby degli All Blacks mentre mimano la celebre Haka.

La Haka è la danza rituale maori: spalancano gli occhi, digrignano i denti, mostrano la lingua, si battono violentemente il petto e gli avambracci, esprimendo così potenza e coraggio, elementi propri dello spirito guerriero dei Maori.

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