Il mistero della Sindone di Torino

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Ostensione della Sindone nella Cattedrale di Torino dal 19 aprile al 24 giugno 2015
Ostensione della Sindone nella Cattedrale di Torino dal 19 aprile al 24 giugno 2015

La Sindone, che migliaia di cristiani venerano come il sudario funebre di Gesù, è sicuramente la più nota tra le immagini acheropite. Si tratta di quelle immagini sacre, che, secondo la tradizione cristiana, non sono frutto del genio e del lavoro di un artista, ma autentiche, cioè ottenute per contatto diretto con il viso o con l’intero corpo di Gesù.

La Sindone di Torino

La Sacra Sindone è un lenzuolo di lino lungo 4,36 metri e largo circa 1,10 metri; è conservato nella cappella situata dietro l’abside del Duomo di Torino.

Su questo lenzuolo di lino, che gli scienziati non cessano di studiare, sono impresse l’immagine frontale e dorsale di un uomo, morto dopo la flagellazione e la crocifissione.

La corrispondenza fra l’immagine della Sindone e la descrizione evangelica della passione e morte di Gesù, come i segni dell’incoronazione di spine, la ferita al costato, la pesante flagellazione, fa ritenere a molti che possa essere il telo con cui fu avvolto Gesù prima di essere deposto nel sepolcro. Bisogna però osservare che il Secondo Testamento non ne parla, così come i padri greci e latini.

Le prime notizie della Sindone risalgono solamente al 1353, quando nella chiesa di Lirey, in Francia, venne esposto al pubblico come reliquia della morte di Gesù. La Sindone arrivò a Torino nel 1578 per volontà dei Savoia; Margherita di Charny l’aveva ceduto a loro nel 1452.

Dal 1983 la Sindone è proprietà della Santa Sede, donata per volontà di Umberto II di Savoia.