Nel Manifesto tecnico della letteratura futurista del 1912 Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944), fondatore del Futurismo e autore anche del Manifesto del Futurismo, espone tutte le nuove regole a cui si dovevano attenere i futuristi.
Cosa dice il Manifesto tecnico della letteratura futurista?
L’intento di Marinetti è quello di superare la vecchia sintassi ereditata da Omero e di «liberare le parole, traendole fuori dalla prigione del periodo latino», cioè dalla sintassi tradizionale, che con la sua logicità rappresenta un ostacolo alla visione dinamica del Futurismo. La sintassi è ordine, ma l’ordine deriva dalla saggezza e dalla prudenza, qualità che Marinetti ritiene prerogative dell’uomo «avariato dalla biblioteca e dal museo» che ormai non è più di alcun interesse.
La libertà delle parole si può raggiungere disponendo a caso i sostantivi, che devono essere privi di aggettivi, considerati una meditazione che implica una sosta, allo stesso modo della punteggiatura che può essere sostituita dai segni matematici. Devono essere aboliti anche gli avverbi, che creano dei collegamenti logici, così come le congiunzioni. I verbi devono essere usati all’infinito per contrastare l’eccessivo soggettivismo del letterato, che sia nel passato che nel presente ha prestato un’eccessiva attenzione ai propri sentimenti, contemplando con disinteresse la materia.
La letteratura futurista deve interessarsi alla «vita multiforme e misteriosa della materia» che la logica e l’intelligenza hanno cercato di domare nel passato. L’essenza della materia si può cogliere soltanto con l’«intuizione», che è propria del genio artistico e delle razze latine. Ciò che Marinetti si propone di creare è una «immaginazione senza fili», cioè senza regole.
Un mezzo potente il letteratura è l’«analogia», che però in passato è stata utilizzata in modo semplice e immediato, per collegare cose vicine tra loro; la letteratura futurista deve, al contrario, servirsi delle analogie che collegano cose distanti e differenti, per «abbracciare la vita della materia».
Tutta questa attenzione che, a parere di Marinetti, la letteratura deve prestare alla materia ha la sua spiegazione nel fatto che lo scopo che il Futurismo si prefigge è di preparare la «creazione dell’uomo meccanico».