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Massinissa re di Numidia

Massinissa (240 circa – 148) re dei Massili, popolazione della Numidia orientale (odierna Algeria), figlio di Gaia e nonno del famoso Giugurta.

Nella seconda guerra punica (218-202 a.C.) fu prima alleato dei Cartaginesi, poi passò ai Romani e divenne amico di Scipione Africano.

Scipione Africano lo ricompensò liberando suo nipote Massiva, prigioniero in Spagna; dopo la fine della guerra lo aiutò inoltre a riconquistare e ad ampliare la parte di regno che Siface, re dei Massesili (Numidia occidentale), gli aveva sottratto.

Sconfitto Siface, Massinissa ne sposò la moglie Sofonisba. Scipione Africano però, temendo che la donna potesse sobillare il marito contro Roma, la reclamò come sua prigioniera. Massinissa, allora, inviò a sua moglie una tazza di veleno per evitarle l’umiliazione. Sofonisba accettò la morte piuttosto che vivere come schiava dei Romani.

Roma lo riconobbe quindi come re di tutta la Numidia e Massinissa continuò la sua espansione territoriale a spese di Cartagine, fino a che nel 150 a.C. i Cartaginesi gli dichiararono guerra, dando inizio alla terza guerra punica (149-146 a.C.).

Durante la terza guerra punica, che si concluse con la distruzione di Cartagine, il re di Numidia ebbe un atteggiamento ambiguo ma, quando nel 148 a.C. si sentì vicino alla morte, lasciò Scipione Emiliano arbitro della successione del suo regno. Egli divise quindi il regno fra i tre figli legittimi del re di Numibia Massinissa: Micipsa, Gulussa e Mastanable. Gulussa e Mastanable morirono per malattia e Micipsa ottenne da solo il regno.

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