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Perseo di Benvenuto Cellini descrizione

Il Perseo di Benvenuto Cellini (1500-1571) fu realizzato su incarico del duca Cosimo I dei Medici. Il 27 aprile 1554, dopo nove anni di lavorazione, la statua in bronzo del Perseo di Cellini è inaugurata e situata sotto la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria, a Firenze.

Il mito

Perseo era figlio di Danae e di Giove. Un oracolo aveva predetto al padre di Danae e re di Argo, Acrisio, che sarebbe stato ucciso dal nipote. Per sfuggire a questo destino fece mettere in mare Danae e Perseo, dentro una cassa.

Per volere di Giove, la cassa restò miracolosamente a galla e, raggiunta l’isola di Serìfo, i due vennero accolti dal re dell’isola, Polidette.

Polidette, invaghitosi di Danae, per allontanare Perseo lo incaricò di portargli la testa dell’orribile Medusa.

Medusa era una delle tre Gorgoni, l’unica mortale. Aveva testa umana, serpenti per capelli, mani di bronzo e ali d’oro. Chiunque incontrasse il suo sguardo veniva trasformato in pietra.
Il giovane Perseo riuscì nell’impresa grazie all’aiuto degli dèi: Mercurio, che gli donò i sandali alati e la spada; Minerva, che gli diede lo scudo bronzeo; e Plutone, che gli donò un elmo che rendeva invisibile chi lo portasse.
L’eroe uccise quindi Medusa guardando la sua immagine nello scudo di bronzo.

Perseo di Benvenuto Cellini descrizione

Il Perseo di Cellini è in piedi col capo chinato in avanti per guardare il corpo di Medusa schiacciato sotto i suoi piedi. Vittorioso, col braccio alzato, mostra la testa mozzata della mostruosa creatura.

La figura dell’eroe è modellata con grande accuratezza anatomica e rivela un attento studio del vero. Cellini riprende nella fusione del Perseo la tecnica della fusione a cera già usata nel Quattrocento da Ghiberti (1378-1455) per le formelle della Porta del Paradiso del Battistero di Firenze.

Questa tecnica, assai elaborata, prevedeva cinque fasi:

  • la preparazione del modello in cera;
  • la cottura del modello;
  • il getto di fusione;
  • la rottura della forma;
  • la rifinitura della scultura.

Proprio questo modo estremamente sensibile di trattare il metallo permette a Cellini di raggiungere l’effetto di manieristica eleganza che caratterizza il gruppo. Il corpo di Perseo è preziosamente modellato nei minimi particolari, dalla cesellatura dei riccioli, al disegno dell’elmo, al gioco sottile della muscolatura, ai raffinatissimi calzari.

Il Perseo di Benvenuto Cellini appare ispirato dal David di Michelangelo, distante pochi metri dalla loggia.

Nota: sulla nuca del Perseo è nascosto l’autoritratto di Benvenuto Cellini (Firenze 1500-1571), quel volto barbuto e arcigno che i ritratti dell’epoca ci hanno tramandato del maestro fiorentino.
Più precisamente: l’elmo, sul retro del capo, forma gli occhi e il naso prominente e volitivo, mentre i lunghi capelli di Perseo vanno a comporre quella folta barba con la quale Benvenuto Cellini è da sempre conosciuto.

 

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