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Riassunto capitolo 19 Promessi Sposi

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Nel riassunto capitolo 19 Promessi Sposi scopriamo cosa c’è dietro all’allontanamento di Fra Cristoforo dal convento di Pescarenico e cominciamo a conoscere l’Innominato, cui don Rodrigo ha deciso di rivolgersi.

Riassunto capitolo 19 Promessi Sposi: il conte zio invita a pranzo il padre provinciale dei Cappuccini

Il conte zio, seguendo il consiglio apparentemente casuale del nipote conte Attilio (vedi riassunto capitolo 18), decide di ricorrere al padre provinciale dei Cappuccini per allontanare padre Cristoforo da Pescarenico.

Il padre provinciale è dunque invitato a un pranzo, organizzato dal conte zio, cui partecipano suoi familiari potenti e clienti ossequiosi. A tavola i due esibiscono la forza dei rispettivi appoggi politici. Il conte zio infatti fa cadere il discorso su Madrid, la capitale del regno di Spagna, dove lui si vanta di essere di casa, mentre il padre provinciale, dopo averlo ascoltato per un po’, altrettanto abilmente, cambiando argomento, inizia a parlare del cardinale Barberini, Cappuccino e fratello di papa Urbano VIII. Così anche il conte zio è costretto a tacere e ad ascoltare l’interlocutore come impone la buona regola della conversazione.

Alla fine del pranzo, il conte zio invita il padre provinciale ad andare con lui in un’altra stanza per parlare in privato. Entra subito in argomento e gli chiede se conosce padre Cristoforo del convento di Pescarenico; alla risposta affermativa del padre provinciale, il conte zio inizia subito a descrivere fra Cristoforo come un uomo turbolento, che mette in cattiva luce tutta la grande famiglia dei Cappuccini. Lo informa che proteggeva un certo Renzo Tramaglino, coinvolto nei tumulti di Milano, e ne ricorda il passato burrascoso. Lo informa anche che di recente è venuto a scontrarsi nientemeno che con suo nipote don Rodrigo e insinua un vago, ma possibile complicarsi e ramificarsi di quella questione. Suggerisce allora di allontanare il frate dal convento.

Il padre provinciale, seppure riluttante, si mostra incline ad accettare la soluzione del trasferimento, per evitare ulteriori scandali e conseguenze imprevedibili, ma chiede che don Rodrigo compia qualche gesto di amicizia verso l’ordine, affinché il trasferimento del frate non appaia agli occhi di tutti come una vittoria personale di don Rodrigo della quale vantarsene: ciò nuocerebbe al prestigio dei Cappuccini. Il conte zio afferma che glielo suggerirà con prudenza. Terminato il colloquio, i due si riuniscono al resto degli invitati.

Riassunto capitolo 19 Promessi Sposi: Fra Cristoforo lascia il convento

Una sera arriva al convento di Pescarenico un frate cappuccino di Milano con l’ordine per padre Cristoforo di partire per Rimini, dove è richiesto un predicatore. Fra Cristoforo viene avvertito di troncare ogni legame con la gente del luogo: padre Cristoforo obbedisce all’ordine; affida alla Provvidenza Renzo, Lucia e Agnese e parte, portando con sé il “pane del perdono” (vedi riassunto capitolo 4).

Riassunto capitolo 19 Promessi Sposi: notizie sull’Innominato

Come detto nel capitolo precedente, don Rodrigo, intento a cercare una soluzione alla sua «bella impresa», aveva deciso di ricorrere all’aiuto di un «terribile uomo».

Per questo personaggio, Manzoni si è documentato dalle cronache del tempo, attingendo soprattutto alle opere dei due storici maggiori: Francesco Rivola e Giuseppe Ripamonti.

Il personaggio dell’Innominato può essere identificato con Francesco Bernardino Visconti, feudatario di Brignano Ghiara D’Adda, bandito nel 1603 dal governatore di Milano per la sua condotta scellerata. Fu al centro di una conversione che suscitò meraviglia fra i contemporanei.

L’Innominato è un potente tiranno, uno spirito ribelle. Il suo castello è simile ad una fortezza inespugnabile, la sua servitù un’accozzaglia di malvagi. Al confronto, don Rodrigo appare proprio un tirannello. L’Innominato, invece, è un grande malvagio e la sua iniquità è frutto di una scelta.

Un aneddoto, che Manzoni dichiara raccontato dal Ripamonti, dà la misura del carattere dell’Innominato: una volta in cui dovette allontanarsi dal ducato perché messo al bando, se ne andò in pompa magna, con chiasso e una processione di bravi e servitù, pregando la guardia del palazzo di riferire al governatore un messaggio impertinente da parte sua. Ritornato dall’esilio si stabilisce in un castello ai confini col territorio bergamasco, da dove domina come un vero e proprio genio del male. Persino l’Anonimo, autore (finto) del manoscritto (finto), lo teme e perciò non lo nomina nella sua storia: ecco il motivo per cui anche Manzoni, persistendo nell’ingegnosa finzione, manterrà per tutto il romanzo, il prudenziale appellativo di “Innominato”.

Riassunto capitolo 19 Promessi Sposi: don Rodrigo si dirige al castello dell’Innominato

Don Rodrigo, il cui palazzotto dista circa sette miglia dal castello dell’Innominato, appartiene a quella cerchia di signorotti di campagna, che hanno stabilito buoni rapporti con il potente feudatario. Qualche volta ha anche dovuto rendergli dei servizi e si è acquistato qualche credito presso di lui, da mettere in campo per farsi aiutare all’occorrenza. A lui decide di rivolgersi per stanare Lucia dal suo sicuro rifugio anche se, a dire il vero, don Rodrigo non ama rivelare questa sua collaborazione con il celeberrimo malvagio; non vuole mettere a repentaglio la protezione del conte zio, la buona accoglienza dei «salotti» di Milano, mostrando la connivenza con quel personaggio paragonabile, ai giorni nostri, a un capomafia.

Così una mattina don Rodrigo lascia il suo palazzo a cavallo, come se andasse a una battuta di caccia, accompagnato dal Griso e da altri quattro bravi armati fino ai denti, diretto al castello dell’Innominato.

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