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Alessandro Manzoni vita e opere

Alessandro Manzoni è la figura più significativa del Romanticismo italiano, sia per le formulazioni teoriche della poetica romantica, sia per la novità delle sue opere, che si evidenzia soprattutto nei Promessi Sposi.

Alessandro Manzoni vita

La vita del Manzoni è quanto di meno romantico si possa immaginare. La sua infatti fu una vita appartata e discreta, equamente divisa tra Milano e la villa di Brusuglio; nessun atteggiamento individualistico, nessuna confessione autobiografica affidata a epistolari o memorie.

Alessandro Manzoni biografia

L’infanzia del poeta (1785-1800)

Alessandro Manzoni nasce a Milano il 7 marzo 1785 dal conte Pietro e da Giulia Beccaria, figlia del celebre illuminista Cesare Beccaria, autore del trattato Dei delitti e delle pene. Tuttavia, il padre naturale di Alessandro Manzoni sembra essere Giovanni Verri, intellettuale illuminista milanese.

1792, i coniugi Manzoni si separano e Giulia va a vivere a Parigi con il conte Carlo Imbonati; Alessandro Manzoni passa da un collegio a un altro, ignorato dalla famiglia.

Il periodo milanese (1801-1805)

1801, terminati gli studi, torna a vivere nella casa paterna di Milano dove regna una mentalità tradizionalista; stringe amicizia con intellettuali di grande rilievo: Monti e Foscolo fra i letterati; Cuoco e Lomonaco nel campo degli studi filosofici e storici.

È del 1801 il poemetto Del trionfo della libertà, di quattro canti in terzine. Alessandro Manzoni vi esprime la propria condanna per la tirannide religiosa e politica e incita la Lombardia a conquistare la nuova libertà. Del 1803 è invece Adda: idillio, in cui invita il Monti nella sua villa di Lecco.

Il soggiorno parigino (1805-1807)

Nel 1805 Giulia Beccaria invita il figlio a Parigi, dove nel frattempo muore Carlo Imbonati. Il ventenne Alessandro Manzoni conosce così sua madre e l’affetto materno. Tramite la madre, inizia a frequentare un circolo di intellettuali illuministi, la Maisonnette. Alessandro Manzoni ha così modo di conosce le opere di Voltaire e di Rousseau; soprattutto si lascia affascinare dalle teorie letterarie del nobile Claude Fauriel (uno dei promotori del Romanticismo in Francia) che lo avvia allo studio della storia e allo scrupoloso rispetto dei fatti.

Per consolare la madre Giulia per l’improvvisa morte del suo compagno, scrive il carme In morte di Carlo Imbonati: è la sua prima opera a stampa. Il carme inizia con una polemica contro il “secol sozzo”; racconta poi dell’apparizione notturna del defunto Imbonati che si intrattiene con lui su diversi argomenti: l’amore che lo legò a Giulia Beccaria e la decadenza della società contemporanea; rispondendogli il giovane poeta denuncia l’educazione religiosa che gli era stata imposta. Riceve poi una serie di precetti morali cui dovrà attenersi nel corso della vita.

1807, muore il conte Pietro Manzoni; Alessandro e la madre lasciano Parigi per Milano, dove il giovane incontra Enrichetta Blondel, di famiglia calvinista, ma battezzata con rito cattolico.

La conversione religiosa di Manzoni Alessandro

Il 6 febbraio 1808 Alessandro Manzoni sposa Enrichetta con rito civile e con benedizione calvinista. Nel dicembre dello stesso anno nasce Giulietta, battezzata con rito cattolico. La decisione del battesimo di Giulietta, per tanti aspetti insensata, cambia la vita della famigliola.

Nel 1809 attraverso amici comuni Enrichetta conosce Degola, un prete genovese notoriamente vicino a posizioni gianseniste, dedito all’apostolato e alle polemiche politico-religiose di quegli anni.

Nell’ottobre 1809 Alessandro Manzoni scrive a papa Pio VII per ottenere il permesso di celebrare il matrimonio di mista religione secondo il rito cattolico.
Il 15 febbraio 1810 è celebrato il matrimonio secondo il rito cattolico.

Il 2 aprile 1810 Napoleone III sposa Maria Luisa di Borbone-Parma. Nella confusione dei festeggiamenti i coniugi Manzoni a passeggio per la città si perdono di vista. Si racconta che Alessandro entri nella chiesa di San Rocco chiedendo a Dio di aiutarlo a ritrovare la moglie. Manzoni non ha mai parlato volentieri dell’episodio, che è tuttavia considerato il momento culminante della sua conversione.

Il 22 maggio 1810 nella chiesa di Saint Séverin a Parigi, Degola riceve l’abiura di Enichetta dalla fede protestante e l’adesione alla fede cattolica.

A Milano dopo la conversione

Nel giugno 1810 i Manzoni lasciano Parigi per Milano. A Milano Alessandro Manzoni si pone come sostenitore delle idee del Romanticismo e degli ideali della corrente politica liberale, favorevole all’unificazione nazionale. Conduce comunque una vita appartata e lontana dalla politica attiva, pur seguendo con partecipazione le vicende del Risorgimento.

Gli anni 1811-1827 sono quelli di maggior produzione artistica: Inni sacri, le due tragedie (Il conte di Carmagnola e Adelchi), le odi (Proclama di Rimini, Marzo 1821 e Il cinque maggio), il romanzo I Promessi Sposi.

Tra il 1827 e il 1842 molti e gravi lutti colpirono il Manzoni: le due mogli (Enrichetta e Teresa), la madre Giulia, otto figli su dieci. Più tardi morì anche l’amico Fauriel (1844).

Nel 1860 fu nominato senatore del regno a Torino. Il 22 maggio 1873 muore ed ebbe funerali solenni decretati dal governo. L’anno successivo, nell’anniversario della morte, Giuseppe Verdi dedicò allo scrittore la sua Messa da Requiem.

 

 

 

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