La canzone Bella ciao è un canto popolare le cui origini sono ancora incerte. C’è chi sostiene che derivi da un canto delle mondine, cioè le donne che lavoravano nelle risaie del Vercellese. Altri sostengono che risalga da una melodia Yiddish registrata nel 1919 a New York e portata in Europa da un emigrato di ritorno al paese natio alla fine degli anni Venti del Novecento.
Quello che è storicamente provato è che Bella ciao è un canto nato in Italia e diffusosi tra i partigiani durante la Resistenza contro i fascisti e i nazisti e sia poi diventato popolare dopo la seconda guerra mondiale come canto di liberazione e antifascista.
È uno dei testi più conosciuti, tradotti e cantati a livello mondiale. La sua fortuna anche fuori dall’Italia si deve senz’altro al fatto che all’interno del testo non c’è alcun riferimento a un preciso orientamento politico o partito. Perciò esso è usato come canto di resistenza contro l’oppressore e come il simbolo del sacrificio di chi combatte per le libertà politiche e sociali.
Bella ciao testo
Una mattina mi sono alzato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
Una mattina mi sono alzato
E ho trovato l’invasor.
O partigiano, portami via
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
O partigiano, portami via
Ché mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E se io muoio da partigiano
Tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
Seppellire lassù in montagna
Sotto l’ombra di un bel fior.
Tutte le genti che passeranno
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
Tutte le genti che passeranno
Mi diranno che bel fior.
E questo è il fiore del partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà.
Analisi del testo della canzone Bella ciao
Il ritmo incalzante della canzone fa pensare alla voglia di libertà e alla determinazione, mentre il testo – i cui temi sono la libertà, la morte per la patria e l’amore – evoca il sacrificio e la sofferenza vissuti dai partigiani nella lotta contro l’oppressore.
C’è il tema dell’addio alla donna amata: il partigiano chiede di essere sepolto in montagna, perché fin dall’inizio della lotta le montagne furono il rifugio delle formazioni partigiane. La sepoltura sotto l’ombra del fiore suggerisce il passare del tempo e la necessità di mantenere la memoria della lotta. Il fiore rappresenta il sacrificio della propria vita per un ideale.