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Fiaba: definizione, origini, struttura narrativa

Che cos’è la Fiaba

La fiaba è un racconto fantastico ricco di elementi magici, meravigliosi. Vi si incontrano, infatti, fate, streghe, diavoli, orchi, maghi, nani, esseri buoni o cattivi, dotati di poteri straordinari, soprannaturali.

Le origini della Fiaba

La fiaba ha origini antichissime. Probabilmente, come sostiene Vladimir Propp, uno dei maggiori esperti in questo campo, le fiabe sono nate in epoca preistorica. Esse si ricollegano ai riti di iniziazione.

I riti di iniziazione erano quell’insieme di riti magico-religiosi cui venivano sottoposti i fanciulli per passare dall’infanzia all’età adulta. Per diventare «adulto», infatti, il fanciullo veniva condotto nella foresta e qui doveva affrontare una serie di prove. Il superamento di esse simboleggiava la fine dell’infanzia e l’inizio dell’età adulta.

Terminato il rito, il fanciullo poteva ritornare nel proprio villaggio ed essere accettato come «adulto», cacciare con gli altri uomini e sposarsi. In moltissime fiabe si possono individuare gli elementi dell’antico rito, ad esempio, l’allontanamento, il bosco, la magia, le prove da superare, il ritorno, le nozze.

La struttura narrativa della Fiaba

La fiaba, rispetto alla favola, presenta una vicenda più ricca e articolata, sia per il numero dei personaggi sia per la trama stessa.

L’intreccio della fiaba, infatti, è ricco di avvenimenti straordinari caratterizzati da elementi magici, fantastici e verosimili. C’è sempre:

  • una situazione iniziale drammatica o dolorosa;
  • segue lo sviluppo della vicenda, una parte ricca di avventure e di azione in cui l’eroe protagonista deve superare delle prove e ingaggiare una lotta con il nemico (il Male);
  • c’è sempre il lieto fine, perché il Bene trionfa sul Male, la cattiveria viene punita e la bontà viene premiata.

Il tempo è indeterminato. Non compaiono, infatti, date precise ma C’era una voltatanto tempo fa

Anche il luogo è indeterminato. A volte corrisponde ad ambienti che possiamo trovare nella realtà (un castello, un bosco, monti e valli…). Spesso è invece immaginario, frutto della fantasia (ai confini del mondo, nel reame di…, nell’isola stregata…).
Gli ambienti, in ogni caso, non sono mai descritti con ricchezza di particolari, perché non è importante conoscere come sono, ma cogliere ciò che rappresentano: il bosco è buio e incute paura, nel castello è prigioniera la bella principessa…

La durata delle vicende è spesso generica: Camminò giorni e nottimolti anni dopo

I personaggi comprendono sempre:

  • l’eroe protagonista. È positivo, buono, generoso;
  • l’antagonista. È il nemico prepotente, sleale, invidioso;
  • il donatore-aiutante. È colui che aiuta l’eroe fornendogli anche dei mezzi magici;
  • molte figure ricorrenti: esseri fantastici con poteri magici, patrigno o matrigna cattivi, fanciulla buona e infelice, sorellastra invidiosa…

Solitamente i caratteri dei personaggi sono netti, ben definiti e in contrasto tra di loro: il buono e il cattivo, il generoso e l’egoista, il sincero e il bugiardo…

Il linguaggio della Fiaba

  • Frasi molto semplici tipiche del linguaggio orale, quotidiano, informale.
  • Dialoghi frequenti, vivaci, rapidi.
  • Nomi particolari attribuiti ai diversi personaggi, spesso ricordano una loro caratteristica.
  • Formule fisse sia all’inizio sia alla conclusione. Ad esempio: C’era una volta… e vissero felici e contenti.
  • Brevi filastrocche e / o formule magiche inserite nella narrazione.
  • Utilizzo di voci verbali coniugate al modo indicativo e al tempo:
    -presente, nei dialoghi;
    -imperfetto, per le caratteristiche dei personaggi e degli ambienti, per le azioni abituali;
    -passato remoto, per le azioni che determinano lo svolgersi della trama.

Chi ha scritto le Fiabe più belle

Fra i più importanti autori di fiabe ricordiamo:

  • il francese Charles Perrault (1628-1703) che scrisse le bellissime fiabe Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Il gatto con gli stivali, Barbablù, La bella addormentata nel bosco;
  • il danese Hans Christian Andersen (1805-1875): L’acciarino, La principessa sul pisello, Il brutto anatroccolo, La sirenetta, I vestiti nuovi dell’imperatore;
  • i fratelli tedeschi Jacob e Wilhelm Grimm. Nei primi decenni dell’Ottocento, raccolsero e trascrissero un grandissimo numero di fiabe della tradizione tedesca;
  • sempre nel corso dell’Ottocento, lo studioso russo Aleksandr N. Afanasjev trascrisse quasi seicento fiabe ascoltate dalla viva voce degli anziani dei villaggi russi;
  • lo scrittore Italo Calvino. Intorno agli anni Cinquanta del Novecento, ha raccolto e trascritto le fiabe popolari della nostra tradizione.
  • In tempi più recenti, numerosi altri scrittori hanno scritto fiabe. Ricordiamo in particolare Gianni Rodari.

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