L’Emblema della Repubblica Italiana è costituito da una stella sovrapposta ai raggi di una ruota dentata d’acciaio, tra un ramo di ulivo e uno di quercia.
Com’è nato l’emblema della Repubblica italiana?
È nato in seguito ad un concorso nazionale bandito il 5 novembre 1946, dopo che con il referendum del 2 giugno precedente era stata scelta la forma repubblicana dello Stato. Nell’emblema non dovevano apparire simboli di partito e doveva figurare la stella d’Italia. Il percorso creativo durò 24 mesi, durante il quale fu necessario bandire un secondo concorso. In totale furono presentati 800 bozzetti da circa 500 cittadini, fra artisti e dilettanti.
L’autore dell’emblema scelto fu Paolo Paschetto (1885-1963), docente all’Accademia di Belle Arti di Roma e disegnatore di francobolli e banconote.
L’emblema della Repubblica italiana è stato ufficializzato il 5 maggio 1948 quando il Presidente della Repubblica Italiana Enrico De Nicola firmò il decreto legislativo n° 535.
Gli elementi che costituiscono l’emblema della Repubblica e il loro significato
La stella a cinque punte è uno dei simboli più antichi per rappresentare l’Italia. La tradizione racconta che Enea, fuggendo dalla città di Troia, presa e incendiata dai Greci durante la Guerra di Troia, è stato guidato sulle coste italiane dalla Stella di Venere, sua madre.
La ruota dentata d’acciaio richiama l’idea del lavoro, sul quale si fonda la Repubblica Italiana (traduce l’articolo 1 della Costituzione italiana: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”).
Il ramo di olivo, a sinistra, e il ramo di quercia, a destra, simboleggiano rispettivamente la volontà di pace e concordia della nazione e la dignità e la forza (intesa come forza di coesione) del popolo italiano. Entrambi, poi, sono espressione delle specie più tipiche del nostro patrimonio arboreo.
Il nastro a lista reca il nome ufficiale dell’Italia.
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