Ifigenia in Tauride è la tragedia che Euripide mise in scena tra il 414 e il 409 avanti Cristo.
Ifigenia in Tauride trama
Il drammaturgo greco Euripide (483 a.C. – 406 a.C.) riprende il mito del sacrificio di Ifigenia, seguendo la versione secondo cui la dea Artemide (per la quale il sacrificio doveva essere fatto) salvò la fanciulla nell’attimo in cui il padre Agamennone la stava sacrificando perché le navi greche potessero salpare per Troia (leggi Ifigenia in Aulide trama). La sostituì con una cerva e la portò nella lontana Tauride (attuale Crimea, la penisola che si protende sul Mar Nero).
Qui, come sacerdotessa del tempio di Artemide, Ifigenia ha l’atroce compito di sacrificare alla dea ogni straniero che si presenti nella regione.
Un giorno le viene condotto suo fratello Oreste, in fuga dalle Erinni. È diventato folle dopo aver ucciso la madre Clitennestra per punirla di avere ucciso, con la complicità del suo amante Egisto, il padre Agamennone di ritorno dalla guerra di Troia. Oreste è lì perché il dio Apollo gli ha ordinato di rubare una statua di Artemide dal tempio: questa azione gli permetterà di placare il suo tormento.
Ifigenia non lo riconosce, dovrebbbe ucciderlo insieme al suo compagno Pilade, ma dagli indizi che egli le fornisce arriva a capire chi è e lo salva.
I tre riescono poi a ingannare Toante, il re della Tauride, e a fuggire per mare, portando la statua di Artemide.
Per un approfondimento leggi pure: Tragedie di Euripide trame e personaggi.