Corbaccio di Boccaccio riassunto e commento

1833
Il Corbaccio di Giovanni Boccaccio riassunto e commento
Il Corbaccio di Giovanni Boccaccio riassunto e commento

Il Corbaccio è l’opera più celebre tra quelle composte da Giovanni Boccaccio dopo la pubblicazione del suo capolavoro il Decameron.

Il Corbaccio è scritto intorno al 1365 in prosa volgare; è una violenta invettiva contro le donne, una severa diagnosi della pazzia amorosa.

Dopo la composizione del Decameron, comincia infatti una crisi morale e religiosa che negli anni 1362-1364 raggiunge il punto più alto e drammatico. I miti e i sogni della giovinezza si rivelano fugaci e lontani; i richiami dei sensi sbagliati e ingannevoli; precaria è l’esistenza non illuminata e motivata dalla Fede.

Parallelamente a questa crisi si svolge, sotto lo stimolo dell’amicizia e della lezione di Francesco Petrarca, una profonda revisione degli ideali e degli interessi culturali. Tale revisione si traduce in una più lucida consapevolezza della responsabilità educativa delle lettere e della loro funzione di civilizzazione nella storia dell’umanità.

Corbaccio di Boccaccio: riassunto

L’occasione per scrivere l’opera pare autobiografica: l’amore senile per una vedova che si sarebbe fatta gioco di Giovanni Boccaccio; ed egli si vendica attraverso questa opera letteraria.

Al’inizio, infatti, l’autore racconta in prima persona gli scherni subiti da una vedova di cui si era innamorato e di un sogno che avrebbe fatto.

In questo sogno Corbaccio si sarebbe smarrito, secondo lo schema iniziale della Divina Commedia, in una selva orribile, un «porcile di Venere», in cui gli uomini che subiscono la seduzione femminile sono trasformati in animali.

A questo punto compare un’ombra: è il marito defunto della vedova, che si offre come guida.
Costui in cambio della promessa della celebrazione di messe in suo onore e della trascrittura di ciò che gli rileverà, racconta a Corbaccio tutti i difetti morali e fisici della donna.

Commento

L’opera assume i tratti di un’autocritica e di una ritrattazione: Boccaccio intende ora liberarsi delle passioni del passato e intraprendere una vita nuova.

Ciò comporta anche un rifiuto della poetica letteraria fino allora seguita e la scelta di dedicarsi unicamente ad argomenti nobili ed elevati, agli studi filosofici ed umanistici.