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Ipazia di Alessandria breve biografia e invenzioni

Ipazia nacque ad Alessandria d’Egitto nel IV secolo d.C. È considerata la prima scienziata donna e simbolo della libertà del pensiero scientifico contro il fanatismo religioso.

Questa donna, quasi dimenticata dai più, è stata una matematica, un’astronoma, filosofa e scienziata. Suo padre, il filosofo Teone, la educò con il fine di farla diventare “un essere umano perfetto”. A quell’epoca infatti le donne non erano ritenute esseri umani al pari degli uomini.

Ipazia di Alessandria si recò quindi a studiare a Roma e ad Atene e fu apprezzata per la propria intelligenza. La sua casa ad Alessandria diventò un importante centro di cultura.

La morte di Ipazia di Alessandria

L’Impero romano in quel periodo si stava convertendo al cristianesimo e quando ad Alessandria, nel 412, diventò vescovo Cirillo, Ipazia si rifiutò di aderire alla religione cristiana.

I suoi princìpi si basavano infatti sul concetto di libertà di pensiero. Apparteneva alla corrente neoplatonica e in quegli anni operava, come insegnante di matematica, astronomia e di filosofia, presso la famosa Biblioteca di Alessandria, che a quel tempo era la più importante istituzione culturale esistente. Ma insegnava anche per strada, nelle vie e nelle piazze di Alessandria a chiunque avesse voglia di ascoltare e imparare.

Nel marzo del 415 d.C. dei monaci fanatici la uccisero, su ordine del vescovo Cirillo di Alessandria. Le tolsero gli occhi quando era ancora viva, il suo corpo fatto a pezzi e bruciato. La religione cristiana in espansione non accettava una posizione libera come la sua capace di aprire le menti e di non inchinarsi a nessun dogma.

Dopo la sua morte, la scuola di Ipazia di Alessandria si disperse.

Le opere e le invenzioni

Ipazia e suo padre sono passati alla storia per aver commentato i classici greci, e in particolare le opere di Euclide, Archimede e Diofanto. Non sono rimasti scritti probabilmente a causa di uno dei tanti incendi che distrusse la Biblioteca. Altri filosofi del tempo però parlano di lei come una delle menti più avanzate esistenti allora.

Ipazia, ricordata come la prima matematica della storia, inventò modelli di astrolabio (per calcolare il tempo e per stabilire la posizione del sole, delle stelle e dei pianeti), di planisfero e di idroscopio (per misurare il diverso peso specifico dei liquidi). Infine, l’aerometro: uno strumento che serve per determinare i gradi della rarefazione o della condensazione di un dato  volume d’aria.

Al suo nome è dedicato il Centro Internazionale Donne e Scienza, creato nel 2004 dall’Unesco a Torino per sostenere lo studio, la ricerca e la formazione delle donne scienziate del Mediterraneo.

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