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Massoneria origini, storia, caratteristiche

Il termine “massoneria” proviene dal francese maçon, che significa “muratore”.

Le origini della Massoneria

Probabilmente la moderna associazione risale alle corporazioni dei liberi muratori (free-masons) medievali. Da essi ricavò infatti gli stessi simboli: la livella, il filo a piombo, il compasso.

Alcuni negano però la provenienza della massoneria dall’antica corporazione medievale, e attribuiscono al termine maçon un significato simbolico, allusivo al progetto di costruire una nuova società, che animava i suoi aderenti.

Massoneria – la storia

A partire dalla fine del XVII secolo, gli artigiani iniziano ad accogliere nelle proprie file nuovi adepti, non più legati al mestiere. Questi erano intellettuali, liberi pensatori, alchimisti, occultisti, che vi trovarono rifugio e protezione. Trasformarono la massoneria in un’associazione culturale e umanitaria, basata su principi di fratellanza, tolleranza e uguaglianza. Ciò spiega il grande successo che godette nel Settecento, incontrandosi con i grandi valori culturali dell’Illuminismo.

La moderna massoneria nasce ufficialmente a Londra. Il 24 giugno del 1717, giorno di San Giovanni Battista, le logge londinesi¹ si unirono a formare la Grande Loggia d’Inghilterra. Questa nel 1723 ricevette un’organizzazione stabile basata sulle Costituzioni di Anderson (James Anderson, 1679 -1739, ministro di culto della Chiesa Presbiteriana scozzese, tra i redattori delle Costituzioni).

Struttura organizzativa

A capo di tutte le logge c’era il Gran Maestro della Loggia inglese. Tutte le singole logge avevano un’uguale organizzazione. Importante era la corrispondenza con le altre logge. I membri erano suddivisi in apprendisti, compagni e maestri, gradi che si ottenevano uno dopo l’altro in questo ordine.

Le assemblee consistevano in un pasto conviviale, con una conferenza, una discussione e una colletta. C’era infatti l’obbligo alla beneficenza, che in Inghilterra, ma anche altrove, si esprimeva in molteplici iniziative di riforma economica e sociale: dalla fondazione di ricoveri e di scuole per i poveri, all’organizzazione di aiuti medici come nel caso della vaccinazione antivaiolosa e molte altre iniziative.

Tra i massoni vi era un’ampia solidarietà: «Se un confratello è arrestato per debiti, questi sono pagati, non appena si possa fornire una prova della sua rettitudine. Un confratello ammalato, che non sia in grado di provvedere quanto occorre per la propria assistenza, riceve dalla loggia di appartenenza due ghinee alla settimana, a meno che la sua malattia non sia stata originata dal gozzovigliare e da una vita sregolata. Il medico, il chirurgo ed il farmacista della loggia si mettono a sua disposizione gratutitamente, con la propria opera ed assistenza e con i medicamenti necessari. Questi tre servitori della salute sono assunti da ogni loggia».

Nelle «Costituzioni» si afferma che il massone dev’essere un uomo pieno di benevolenza e umanità; un uomo buono, fedele, guidato dall’onore e dall’onestà, «amico dei ricchi e dei poveri».

La massoneria si colloca, quindi, all’interno della corrente del cristianesimo illuminato, ovvero la religione naturale (quel deismo illuminista che si ritrova nel pensiero di Voltaire e nella Dichiarazione d’Indipendenza). Inoltre fa proprio il principio di tolleranza tanto che alle logge è permesso l’accesso agli ebrei e le differenze confessionali sono annullate: vi sono membri anglicani, dissidenti, cattolici.

Diffusione

La massoneria ha ben presto un successo senza pari. Nel 1725 – otto anni dopo la sua fondazione – si contano in Inghilterra 52 logge. L’idea si diffonde anche in Francia e in Spagna e in tutta Italia (in particolare a Roma, a Firenze, a Milano, a Torino). Quindi si diffonde nei Paesi Bassi, nella Svizzera occidentale e da Amburgo verso la Germania, passando poi a Vienna, Praga, Dresda. Da Dresda è esportata a Varsavia e raggiunge San Pietroburgo. Seguono la Svezia e la Danimarca, e infine l’Austria, la Transilvania e l’Ungheria.

Gli aderenti alla massoneria provengono soprattutto dai ceti medi e alti. Diventono massoni Francesco Stefano di Lorena (1731) futuro imperatore, ed il principe prussiano Federico (1738), futuro re di Prussia. Si associano l’alta e la piccola nobiltà; molti studiosi ed esponenti del clero, in particolare di quello anglicano; diplomatici, banchieri, mercanti e ufficiali. Nelle logge ci si conosce, si stringono amicizie; si ricevevano lettere di presentazione che possono aprire case molto importanti.

La Chiesa cattolica prende posizione contro la Massoneria

La Chiesa cattolica prende chiaramente posizione contro la Massoneria per il suo carattere laico e anticlericale.

Il 28 aprile 1738 papa Clemente XII emana la bolla In eminenti apostulatus specula: documento di condanna della Massoneria e di scomunica per tutti coloro che vi aderiscono.

La repressione

Nel 1739 nel granducato di Toscana si scatena una vera e propria persecuzione, mentre nel 1743 l’imperatrice Maria Teresa scioglie la loggia di Vienna. Anche altrove si verificano interventi ufficiali, ma dato che la Massoneria è una società segreta, le logge disciolte seguitano a esistere semplicemente sotto diverso nome.

Anche nei paesi protestanti la Massoneria vive momenti difficili, non in base a motivi teologico – religiosi ma per considerazioni di natura politica. I governi sono infatti fortemente sospettosi di un movimento internazionale cresciuto al di fuori delle istituzioni statali. Ma alla lunga anche i loro interventi non riscuotono successo.

L’organizzazione verticistica e gli ideali di libertà, uguaglianza e solidarietà della Massoneria ispirano le società segrete dell’Ottocento, come la Carboneria in Italia, i Comuneros in Spagna, gli Adelfi e i Filadelfi in Francia.

Nel 1925 il fascismo scioglie la Massoneria. Questa torna a ricostituirsi nel 1944.

Dagli anni Ottanta è tornata alla ribalta a causa della P2, la loggia a cui aderirono politici, militari e finanzieri che si prestarono, sotto la guida di Licio Gelli, a tentativi destabilizzanti della democrazia.

 

 

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