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Guerre mitridatiche, 88-63 a.C. riassunto

Le guerre mitridatiche si combatterono tra l’88 a.C e il 63 a.C tra la Repubblica romana e il re del Ponto Mitridate VI Eupàtore (132-63 a.C.).

Il regno del Ponto era uno Stato vassallo dei Romani, situato nella parte nord-orientale dell’Asia Minore lungo le rive del Mar Nero. Il re del Ponto Mitridate VI avviò una politica di rafforzamento territoriale che mirava alla conquista di tutta l’Asia Minore. I suoi piani prevedevano infatti lo scatenamento di una grande rivolta dei territori asiatici e greci sottomessi al dominio romano.

 

Prima guerra mitridatica

Nell’88 a.C., Mitridate invase la provincia romana d’Asia sconfiggendo facilmente le truppe; ordinò di uccidere tutti i cittadini romani e italici presenti nella provincia.

Mitridate passò poi  in Macedonia e in Grecia, dove lo accolsero come un liberatore. Il senato affidò il comando della guerra a Lucio Cornelio Silla. I populares e i cavalieri però si opposero alla nomina e spinsero il tribuno Sulpicio Rufo a revocargli il comando per affidarlo a Gaio Mario.

Silla, che si trovava a Nola in attesa di partire, rifiutò il contrordine e convinse i suoi soldati a marciare in armi contro Roma. Entrato in città nell’87 a.C., costrinse Mario a fuggire in Africa e scatenò la caccia ai suoi sostenitori.

Messi a tacere gli avversari, Silla partì per l’Oriente. Sconfisse Mitridate a Cheronea e a Orcomeno. Il trattato di Dardano nell’85 a.C. pose fine alla prima delle tre guerre mitridatiche.

 

Seconda guerra mitridatica

La seconda delle tre guerre mitridatiche si combatté tra l’83 e l’81 a.C.

Iniziò allorché Lucio Licinio Murena, ufficiale di Silla, attaccò di propria iniziativa Mitridate. Le operazioni militari non volgevano però a favore dei Romani, per cui nell’81 a.C. Silla ordinò a Murena di ritirarsi.

Questa vittoria incoraggiò Mitridate a riprendere i propri progetti espansionistici.

 

Terza guerra mitridatica

Nel 74 a.C. morì Nicomede IV, re di Bitinia. Per gratitudine lasciò la Bitinia in eredità a Roma.

Infatti, durante la prima guerra mitridatica, suo fratello, alleato di Mitridate VI, lo aveva spodestato dal trono; Nicomede era riuscito a rientrarne in possesso grazie all’aiuto di Silla.

La morte di Nicomede IV portò così inevitabilmente allo scoppio della terza guerra mitridatica.

L’invasione della Bitinia ad opera di Mitridate fu arrestata dal generale Lucio Licinio Lucullo. Egli diresse la guerra dal 75 al 66 a.C., allorché, a seguito di una ribellione delle legioni, dovette cedere il comando a Pompeo Magno.

Pompeo concluse vittoriosamente la guerra nel 63 a.C.; Mitridate si suicidò trafiggendosi con la spada e il Ponto fu annesso alla Bitinia formando una provincia romana.

 

 

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