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Sera di Liguria di Vincenzo Cardarelli. Analisi e commento

Sera di Liguria di Vincenzo Cardarelli: il testo poetico, l’analisi e il commento

Sera di Liguria di Vincenzo Cardarelli: il testo poetico

Lenta e rosata sale su dal mare
la sera di Liguria, perdizione
di cuori amanti e di cose lontane.
Indugiano le coppie nei giardini,
s’accendon le finestre ad una ad una
come tanti teatri.
Sepolto nella bruma il mare odora.
Le chiese sulla riva paion navi
che stanno per salpare.

Sera di Liguria di Vincenzo Cardarelli: l’analisi e il commento

La poesia, apparsa nella raccolta Poesie del 1942, è composta da versi liberi di varia misura.

Gli elementi del paesaggio non descrivono realisticamente l’ambiente ma esprimono la soggettività del poeta: predominano la sospensione del tempo, il senso di smarrimento («perdizione») al quale sono sottomessi uomini e cose, l’atmosfera vaga e indeterminata in cui tutto si confonde.

Il poeta, infatti, immagina di trovarsi in un paese della Liguria e di osservare la sera che, tingendo l’orizzonte di rosa, lentamente «sale» dal mare. L’oscurità comincia a farsi più intensa proprio sull’acqua e questo magico momento accresce lo smarrimento nei cuori innamorati e la nostalgia per le cose passate. Le coppie si fermano ancora ad amoreggiare nei giardini, mentre le finestre si illuminano poco per volta, evocando lo scenario di uno spettacolo teatrale. La foschia si infittisce e con un velo di nebbia ricopre il mare, che spande il suo odore di salsedine. Anche le chiese, che si protendono a picco sulla costa, perdono la loro reale dimensione e, come navi, sembrano pronte a scivolare lentamente nell’acqua.

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