Nella seconda metà del Quattrocento Urbino diventa sede della potente signoria del duca Federico da Montefeltro.
Federico, amante della cultura umanistica, chiama a corte letterati, matematici, artisti: ad Urbino giungono Piero della Francesca, Luciano e Francesco Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Battista Alberti.
L’intervento più importante è il nuovo Palazzo ducale. Questo è tanto grande e complesso da suggerire all’umanista Baldassarre Castiglione, all’inizio del Cinquecento, l’idea di “una città in forma di palazzo”.
L’intervento viene affidato nel 1466 a Luciano Laurana. Egli doveva estendere la rocca trecentesca di famiglia fino ad un successivo palazzetto a quota più bassa. Nel raccordare i due edifici, l’architetto realizza un prospetto che dà forma a una piazza pubblica, nuovo cuore della città.
All’interno ricava un cortile; la facciata verso nord, più monumentale, è inquadrata in due torri slanciate, dette “torricini”.