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95 Tesi di Lutero: punti fondamentali

Le 95 tesi di Lutero è l’atto con cui nacque la Riforma protestante. Si tratta di argomenti di discussione contro la Chiesa cattolica romana. Martin Lutero, il 31 ottobre 1517, affisse il documento contenente le 95 Tesi, sulla porta della chiesa di Wittenberg.

L’antefatto

Martin Lutero e Johann Tetzel

«Le son fraterie!» (“cose da frati”). Con queste parole papa Leone X definì frettolosamente la polemica divampata in Germania tra il monaco agostiniano Martin Lutero, professore di teologia biblica all’Università di Wittenberg, in Sassonia, e il domenicano Johann Tetzel, sottocommissario generale dell’arcivescovo di Magonza.

Ma quella che gli sembrava una semplice contesa tra frati di ordini diversi stava per creare una frattura insanabile all’interno della Chiesa.

La vendita delle indulgenze

Origine della controversia tra i due religiosi era la cosiddetta vendita delle indulgenze avviata nel 1517 da Leone X per finanziare la costruzione della basilica di San Pietro.

La vendita delle indulgenze promossa da Leone X era straordinaria, perché prometteva la remissione completa dei peccati anche a coloro che, non potendosi recare a Roma, avessero versato una somma di denaro ai delegati incaricati della predicazione e della riscossione.

In Sassonia alla vendita delle indulgenze partecipava anche la celebre banca Fugger, che aveva prestato ingenti somme all’arcivescovo di Magonza (per un approfondimento leggi Chi era Jakob Fugger, detto il Ricco? clicca qui).

Fu pubblicato un listino in cui i prezzi delle indulgenze erano commisurati alle posssibilità finanziarie dei fedeli secondo il loro ceto sociale: 25 fiorini d’oro per i principi; 10 per conti e baroni; 6 per i ricchi borghesi; 1 per i piccolo-borghesi; mezzo o un quarto per i poveri.

Anche i singoli peccati avevano costi predefiniti: 7 ducati per il sacrilegio; 6 per la stregoneria; 4 per il parricidio e così via.

La riscossione era affidata a Johann Tetzel. Il malcontento e l’indignazione erano molto diffusi. Martin Lutero li fece esplodere.

Martin Lutero, descritto dai contemporanei come un uomo combattivo, era appassionato lettore della Bibbia e dei primi scrittori cristiani – san Paolo e sant’Agostino soprattutto – che esaltavano la dimensione interiore e personale della ricerca di Dio e il valore salvifico della grazia e della fede.

Le 95 Tesi di Lutero: le argomentazioni

Lutero scrisse due lunghe lettere all’arcivescovo di Magonza e all’ordinario della diocesi di Wittenberg, suoi superiori. Denunciò i modi scandalosi in cui era condotta la vendita delle indulgenze. Allegò alle lettere un documento a parte: le 95 Tesi.

Non ricevendo alcuna risposta dai suoi superiori, Lutero iniziò a farle circolare. Le 95 Tesi di Lutero si diffusero rapidamente in tutta la Germania. Riscossero grande consenso.

L’attenzione di Lutero si fermava su due dubbi da discutere e chiarire: se l’indulgenza fosse utile al fedele oppure no e se il papa e i suoi ministri avessero il diritto di concederla.

Tesi 1-4

L’indulgenza, argomentava Lutero, è dannosa perché risparmia al peccatore il percorso della penitenza, dolorosa ma necessaria presa di coscienza dell’errore commesso e sofferta espressione di un proficuo «odio di sé», che è la «vera penitenza interiore» (Tesi 1-4).

Tesi 24

Il fedele deve avere un dialogo diretto e personale con Dio, tutto interiore, senza mediatori. Soltanto lui può perdonarlo e scioglierlo dal peccato. «La maggior parte del popolo – rimarcava Lutero – è ingannata da tale indiscriminata e pomposa promessa di liberazione dalla pena» (Tesi 24).

Tesi 41-51

Lutero proponeva le soluzioni da attuare subito per il bene dei fedeli. «Si deve insegnare ai cristiani: che è meglio dare a un povero che non acquistare indulgenze […]; che se non abbondano i beni superflui, debbono tenere il necessario per la loro casa e non spenderlo per le indulgenze […]; che l’acquisto delle indulgenze è libero e non di precetto […]; il papa, deve, anche a costo di vendere – se fosse necessario – la basilica di San Pietro, dare dei propri soldi a molti di quelli ai quali alcuni predicatori di indulgenze estorcono denaro; … e se il papa conoscesse le esazioni dei predicatori di indulgenze, preferirebbe che la basilica di San Pietro andasse in cenere piuttosto che essere edificata sulla pelle, la carne e le ossa delle sue pecorelle» (Tesi 41-51).

Tesi 81-89

Le ultime delle 95 Tesi erano dedicate al tema più delicato: l’enumerazione delle possibili critiche che qualsiasi laico avrebbe potuto muovere al papa stesso coinvolto in un’operazione così «scandalosa».

In realtà, era proprio Lutero a criticare l’operato del papa; lo faceva senza troppi giri di parole, fingendo di riportare le parole di ipotetici obiettori. «Per esempio: che è questa nuova di Dio e del papa, per cui si concede a un uomo empio e peccatore di redimere in forza del denaro un’anima pia e amica di Dio e tuttavia non la si redime per gratuita carità; […] perché il papa le cui ricchezze oggi sono più opulente di quelle dell’opulentissimo Crasso [riferimento a un ricchissimo personagggio dell’antica Roma, Marco Licinio Crasso clicca qui) non costruisce una sola basilica di San Pietro con i propri soldi invece che con quelli dei poveri fedeli?» (Tesi 81-89).

Lutero, quindi, senza paura, invitava il papa a rendere conto delle modalità in cui si svolgeva la vendita delle indulgenze, per il bene dei suoi fedeli. Tacere sarebbe stato un segno di debolezza. «Soffocare queste sottili argomentazioni dei laici con la sola autorità e non scioglierle con opportune ragioni significa esporre la Chiesa e il papa alle beffe dei nemici e rendere infelici i cristiani» (Tesi 81-90).

Tesi 94-95

La conclusione delle 95 Tesi di Lutero era perentoria, e riassumeva nelle ultime due Tesi il grande tema della penitenza e della sofferenza necessarie al fedele che sperimenta il peccato. «Bisogna esortare i cristiani perché si sforzino di seguire il loro capo Cristo attraverso le pene, le mortificazioni e gli inferni. E così confidino di entrare in cielo piuttosto attraverso molte tribolazioni che per la sicurezza della pace» (Tesi 94-95).

La risposta alle 95 Tesi di Lutero

Johann Tetzel oppose a Lutero 122 Antitesi, ma furono inutili. La forza delle argomentazioni di Lutero, la sua energia indomabile e il suo coraggio trascinarono il popolo tedesco dalla sua parte.

La bolla Exurge Domine, con cui Leone X il 15 giugno 1520 scomunicò Lutero, non servì a bloccare il consenso e l’entusiamo del popolo intorno a lui. La frattura era definitiva.

Solo nel 1989, per volontà di papa Giovanni Paolo II, la scomunica è stata revocata.

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