Elena tragedia di Euripide riassunto

Riassunto di letteratura greca. Elena tragedia di Euripide.

Elena fu composta da Euripide nel 412 a.C. Non si conoscono né i titoli delle altre due tragedie della trilogia, né quello del dramma satiresco, né infine i risultati del concorso drammatico.

Euripide “annunciò” l’Elena negli ultimi versi dell’Elettra (vv. 1277-1281): «Elena […] non è mai andata in Frigia. Zeus, per far nascere contesa e strage di uomini, il fantasma di Elena inviò a Ilio».

Elena andò in scena in un clima di profonda sfiducia su tutto, dèi compresi, per la disastrosa conclusione della spedizione ateniese in Sicilia.

Elena tragedia di Euripide: la trama

La guerra di Troia volge al termine. Elena, per un prodigio operato da Era, si trova in Egitto mentre a Ilio è andato semplicemente un suo simulacro.

Il violento e dispotico Teoclimeno, figlio del buon re Proteo, che protesse Elena fino alla morte, ora vuole che Elena diventi sua moglie. Per sfuggirgli Elena si è rifugiata supplice presso la tomba di Proteo.

Sopraggiunge Teucro, di ritorno da Troia, e racconta a Elena (senza riconoscerla) la triste sorte di Menelao: egli è perito nei flutti insieme alla moglie. Elena disperata vorrebbe uccidersi, ma per consiglio del coro decide di interrogare prima la profetessa Teonoe, sorella di Teoclimeno. Questa le dice che Menelao è ancora vivo ed Elena torna alla tomba di Proteo.

Giunge, frattanto, scampato miracolosamente dal naufragio, Menelao, il quale apprende dalla custode della reggia che Elena è lì viva. Menelao non comprende, in quanto ha lasciato in una antro il simulacro che aveva condotto con sé da Troia e che egli riteneva essere appunto Elena in carne e ossa. Elena, a sua volta, riconosce Menelao e viene finalmente da lui riconosciuta.

Ora bisogna pensare alla fuga. Elena, assunta acconciatura di lutto, convince Teoclimeno a consentirle di rendere al marito gli onori funebri sul mare. Saliti sulla nave posta a loro disposizione da Teoclimeno (esultante perché pensa che finalmente potrà avere Elena in sposa), Menelao e alcuni compagni (ovviamente con Elena) appena giunti al largo si sbarazzano degli uomini di Teoclimeno e fanno vela verso la Grecia.

Teoclimeno, infuriato per l’inganno in cui è ingenuamente caduto, vorrebbe uccidere Teonoe, che ha aiutato i fuggitivi. Il coro, però, lo convince a risparmiare la sorella. Ella, in sostanza, gli ha impedito di compiere un atto empio, come gli dicono i Dioscuri che compaiono sulla scena, ex machina, a concludere la tragedia. Essi annunziano che Elena, alla fine della vita, diverrà una dea, mentre Menelao dimorerà felice nelle isole dei beati.

Per un approfondimento leggi Le tragedie di Euripide: caratteri, trame, personaggi

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